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Il Fisco ci “spierà” sui social: la controversa proposta (VIDEO)

02/02/2024 14:00

Fisco, controlli sui social e tenore di vita – “L’evasione fiscale è come il terrorismo”, ha dichiarato pochi giorni fa il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo. Ecco, dunque, l’idea – e come vedremo è un’idea controversa: “Staneremo gli evasori sui social network”. In che senso? Facciamo chiarezza. La suggestione è stata lanciata durante l’audizione della Commissione parlamentare di Vigilanza sull’anagrafe tributaria, come si vede nel video che riportiamo. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come funzionerebbero i controlli

Il Fisco potrebbe presto utilizzare foto e video pubblicati sui social per identificare potenziali evasori, individuando spese incompatibili con le dichiarazioni dei redditi. Ma, al di là della privacy, su cui torneremo, occorre anzitutto ricordare che i social, particolarmente Instagram e Facebook, sono una vetrina dell’effimero, in cui molti cercano di apparire al di sopra delle proprie stesse capacità. E, se si va in vacanza, forse non conviene più scattarsi selfie su una spiaggia dorata. Magari è meglio fotografarsi sotto qualche ponte, vestiti di stracci. Scherzi a parte, vediamo cosa ha in mente il Ministero dell’Economia e come si concretizzerebbe l’annuncio del viceministro. “Sono in corso i test sul data scraping”, già avviati in accordo con il Garante della Privacy e con Sogei, l’azienda pubblica che offre servizi informatici per la fiscalità. “Data scraping” letteralmente sta “raschiamento dei dati”, perché incrociare i dati, in italiano, pareva brutto. (Continua a leggere dopo la foto)
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Foto: Maurizio Leo

E la privacy?

L’incrocio dei dati permetterebbe al Fisco di non soffermarsi essenzialmente sui dati dell’attività professionale ed economica dei contribuenti, ma di poter andare a vedere anche “gli elementi significativi del suo tenore di vita”. E ancora, sempre nelle parole del viceministro Leo: “Già abbiamo iniziato a ragionare col Garante della Privacy e da parte loro c’è assoluta disponibilità, ferma restando la tutela dei dati personali”, ancora nelle parole del viceministro. Si va verso un controllo sociale in stile cinese? “Oggi, molto spesso, professionisti o imprenditori vanno su Internet, sui social, e dicono siamo stati in vacanza alle Maldive, siamo stati in quel particolare ristorante… ”, ha dichiarato Maurizio Leo, come leggiamo sul Corriere della sera. (Continua a leggere dopo la foto)
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Foto: la sede del Ministero dell’Economia e delle finanze

Privacy e vigilanza, un confine sottile

Un punto delicato, visto che tocca il tema sensibile della riservatezza dei dati personali. Ma un dialogo è stato avviato e ora si punta a trovare un accordo con l’Autorità sulla privacy. Nell’era digitale, il confine tra la privacy individuale e la vigilanza fiscale si fa sempre più sottile, dunque: un tema che desta al contempo interesse e preoccupazione. Ad ogni modo, non si tratta neppure di una grande novità: è una delle prime fasi di qualsiasi indagine della Guardia di Finanza.


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