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Gender Gap: le azioni da intraprendere nel 2022

16/12/2021 06:55 - Aggiornamento 16/12/2021 11:19

Secondo il World Economic Forum, su 156 paesi l’Italia si trova al 56simo posto nel contesto del Gender Gap, conquistando qualche posizione negli ultimi anni. Eppure, la pandemia ha influito più che mai sul ruolo sociale della donna che è stata la prima ad essere sacrificata in termini di carico dei lavori domestici, gestione dei figli, work-life balance e lavoro.

Gender Gap: l’impatto del COVID

La pandemia ha evidenziato criticità socio-culturali che erano appena accennate: femminicidi, licenziamenti, poca indipendenza finanziaria, accesso all’istruzione e meritocrazia sono solo alcuni degli aspetti che sono emersi in questi ultimi due anni.

La crisi da COVID ha accelerato l’automazione e la digitalizzazione evidenziando un gap nel raggiungimento della parità all’interno dei nuovi cluster industriali (Ingegneria, IT, Cloud Computing), sono infatti solo due ad averla raggiunta (Risorse Umane e Produzione dei Contenuti), per non parlare della disuguaglianza nelle posizioni manageriali: l’Italia si assesta al 27% con una media europea del 33%.

Scenari futuri e azioni da intraprendere per colmare il gender gap

A livello professionale stiamo vivendo una profonda divisione e una vera e propria “segregazione” professionale fatta di domande scomode (e illegali) durante i colloqui, nonché di strutture aziendali che portano avanti la disparità con condizioni lavorative che sicuramente non premiano le necessità della donna odierna. 

Gli scenari in questo contesto non ispirano fiducia, ma è certo anche che molte realtà si stanno muovendo affinché ci siano delle condizioni di lavoro che premino la meritocrazia abbattendo le barriere del gender sul posto di lavoro, grazie e soprattutto ad iniziative di sostenibilità da piano ESG (Environmental, Social, and Governance) in cui vengono premiati progetti che ricadono in una delle tre macro aree.

Un’altra azione che i datori di lavoro e risorse umano possono portare avanti è quella della trasparenza, ossia comunicare forte e chiaro salari e percorsi di carriera sin dalla fase di selezione. Infatti, nel 2021 la Commissione Europea ha avanzato una nuova proposta sulla “pay transparency” in modo che gli impiegati possano avere a disposizione i mezzi per poter contestare casi di ingiustizia o discriminazione.

Si tratta di una problematica non solo al femminile, ma globale in cui i maggiori player devono contribuire con delle azioni concrete. 

Che cosa può fare il singolo per colmare il gender gap

L’arduo compito di colmare il gender gap (non solo a livello professionale) è un compito di tutti noi. Il primo passo è sicuramente l’educazione: educare non solo i nostri figli ma anche chi ci sta vicino sulla problematica mette in discussione un sistema che attualmente non è affianco delle donne.

La cultura è un altro mezzo di valore per comprendere meglio la problematica e le sue radici: leggere, informarsi e anche allargare la propria cerchia di conoscenze aiuta ad adottare un pensiero critico, capire e comprendere questo fenomeno. Perché la disparità di genere non è solo un problema delle donne, ma di tutti quanti.