Per la generazione dei bambini nati a cavallo tra la fine degli anni Novanta e il nuovo millennio, Giovanni Muciaccia era per tutti il papà di Art Attack. Un maestro capace di insegnare con garbo e solarità come colorare, incollare, disegnare e realizzare piccoli manufatti in casa ricorrendo a forbici, colla vinilica e tanta fantasia. Oggi, sabato 29 febbraio 2020, il conduttore foggiano, dal volto pulito e dall’aria rassicurante, torna in tv con un nuovo programma in onda su Raidue, alle ore 17.10 circa, dal titolo “La Porta Segreta”. Si tratta di un fresco format culturale che accompagnerà i telespettatori a scoprire i luoghi più curiosi e misteriosi delle città italiane attraverso delle porte che permetteranno a Muciaccia di viaggiare nel tempo e nello spazio.
Giovanni Muciaccia: il papà di ‘Art Attack’ torna oggi in tv con “La Porta Segreta”
La Porta Segreta è un programma di Carlotta Ercolino, Davide Fiorani, Lillo Iacolino, Giovanna Serpico, diretto dai registi Andrea Menghini e Manola Romizi, che vede la collaborazione di diversi intellettuali, scrittori, storici, archeologi e artisti. Tema della prima puntata i fantasmi, misteriose entità soprannaturali, che da sempre hanno affascinato l’uomo. Un progetto originale indirizzato ad ogni fascia d’età di cui Giovanni Muciaccia ha svelato qualcosa a Tv Sorrisi e Canzoni. Il conduttore ha detto di non essersi ispirato ad alcun divulgatore scientifico: «Io ho sempre cercato di mantenere uno stile personale in tutti i programmi che ho fatto, da Art Attack a Sereno variabile», ha spiegato il 50enne, che ha confidato pure in quale epoca gli avrebbe fatto piacere vivere: «La Preistoria. Sarei molto curioso di sapere come si viveva in quel periodo e di conoscere i segreti delle pitture rupestri presenti in molte grotte. Non credo che fossero così “primitivi” come si pensa».
«Porte chiuse alle spalle? Quando avevo 18 anni ho lasciato Foggia e la mia famiglia»
La Porta Segreta è un viaggio sorprendente alla scoperta dei luoghi più misteriosi del nostro paese tra arte, architettura e storia. Di tutte le storie raccontate Giovanni Muciaccia ne conserva nel cuore un paio: «Il racconto di Antonio Forcellino, l’architetto che ha restaurato il Mosè di Michelangelo, e quello della nipote di Peggy Guggenheim, la famosa collezionista d’arte americana». Il conduttore ha ammesso pure quale porta del suo passato ha ‘chiuso’ e gli è costata non poco: «Quando avevo 18 anni ho lasciato Foggia e la mia famiglia per trasferirmi a Roma. È stata una svolta, un distacco importante. Anche se resto legato alla mia terra».