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Giulia Di Sabatino trovata dilaniata sotto cavalcavia: per Roberta Bruzzone «molti gli aspetti ancora da chiarire»

24/02/2020 12:13 - Aggiornamento 24/02/2020 12:19

Morte Giulia Di Sabatino, per la Procura si è trattato di un suicidio. La 19enne di Tortoreto precipitò dal cavalcavia della A14 la notte a cavallo fra il 31 agosto e il 1° settembre 2015, giorno del suo compleanno. La Procura di Teramo infatti, dopo 5 anni di indagini, ha chiesto e ottenuto l’archiviazione nonostante il dissenso della famiglia della ragazza, da sempre convinta che la giovane non si sia tolta la vita.

giulia di sabatino caso archiviato

Giulia Di Sabatino caso archiviato ma sono tanti i punti oscuri ancora da chiarire

I genitori di Giulia si sono visti rigettare la richiesta di riapertura delle indagini ma non hanno intenzione di arrendersi, convinti che si sia trattato di un omicidio. Chiedono maggiore chiarezza su quanto accaduto alla loro figlia, il cui corpo dilaniato venne rinvenuto sotto un cavalcavia della A14 tra Giulianova e Mosciano. La coppia non ha mai creduto al suicidio, ritenuta dagli inquirenti l’unica pista plausibile. Due in particolare i punti su cui si è concentrata l’istanza che chiedeva la riapertura della inchiesta: la testimonianza di un uomo che raccontava di aver visto quella notte la ragazza camminare in direzione del paese, e non verso l’esterno come invece avevano stabilito le indagini, e la richiesta di nuovi accertamenti investigativi sulle versioni fornite da alcune amiche.  Va ricordato, inoltre, che un trentenne di Giulianova, indagato per istigazione al suicidio insieme ad altri 3 uomini per la morte di Giulia Di Sabatino, è attualmente sotto processo a Teramo per pedo pornografia. Nel suo cellulare sarebbero state rinvenute foto osé di Giulia e altre due amiche.

genitori giulia di sabatino

Roberta Bruzzone sul caso Giulia Di Sabatino: pista omicidiaria da non escludere

«A mio avviso fanno bene a non gettare la spugna perché sono davvero molti gli aspetti ancora da chiarire nella vicenda e non è possibile escludere del tutto la pista». Così Roberta Bruzzone, riflettendo sul caso, sulle pagine del settimanale Giallo. «Sulla scorta dei dati emersi durante l’inchiesta, possiamo ragionevolmente escludere che Giulia si sia arrampicata da sola sul parapetto per poi lanciarsi nel vuoto […] Con ogni probabilità, a mio parere, quando è precipitata era già morta o priva di sensi. Il suo aggressore ha gettato il suo corpo dal cavalcavia per assicurarsi la sua distruzione e complicare così il lavoro degli investigatori».

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