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Giuseppe Conte e sei ministri indagati per la gestione dell’emergenza coronavirus

13/08/2020 14:51 - Aggiornamento 13/08/2020 15:04

Giuseppe Conte indagato: le denunce sulla gestione dell’emergenza coronavirus in Italia hanno portato i pm di Roma ad emettere degli avvisi di garanzia. Raggiunti dalla comunicazione Giuseppe Conte e sei ministri. Il fascicolo, sul tavolo della procura di Roma, nasce da un susseguirsi di denunce depositate, negli ultimi mesi, da diversi cittadini. Senza conoscerne ancora a pieno i dettagli, si fa riferimento agli articoli del codice penale sulla pena in concorso (articolo 110), epidemia (articolo 438), delitti colposi contro la salute pubblica (articolo 452) e omicidio colposo (articolo 589). Ma anche abuso d’ufficio (articolo 323), attentato contro la costituzione dello Stato (articolo 283) e attentati contro i diritti politici del cittadino (articolo 294).

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Giuseppe Conte indagato, con lui sei ministri: “Atto dovuto”

“È un atto dovuto…”, fanno sapere da Palazzo Chigi riferendo dell’avviso di garanzia nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dei ministri Alfonso Bonafede, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri, Lorenzo Guerini, Luciana Lamorgese e Roberto Speranza“La trasmissione al Collegio – precisano – è stata accompagnata da una relazione nella quale l’ufficio della Procura ritiene le notizie di testo infondate e dunque da archiviare”. Intanto, sia Conte che i ministri coinvolti nell’indagine si sono resi disponibili a “fornire ai magistrati ogni elemento utile a completare l’iter procedimentale, in uno spirito di massima collaborazione”.

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Denunce raccolte in tutta Italia

L’indagine, nata dalle denunce raccolte in tutta Italia dall’avvocato Carlo Taormina, riguarda l’attività svolta dall’esecutivo nella gestione dell’emergenza coronavirus. Le accuse ipotizzano, per il governo, i reati di epidemia colposa, omicidio colposo e delitti colposi contro la salute pubblica per non aver fatto abbastanza nella lotta contro il virus; e – d’altro canto – i reati di abuso d’ufficio e attentato contro i diritti politici del cittadino per aver adottato il lockdown in tutta Italia quale misura sproporzionata rispetto alla situazione. >> Zangrillo: «Contagiati non significa essere malati», scoppia polemica: «Una bestemmia»