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Conte sotto attacco: dagli industriali bordate contro premier e governo

29/04/2020 15:17 - Aggiornamento 29/04/2020 15:20

Giuseppe Conte news. “Fatemi intervenire. Uno che riesce a dire che gli altri Paesi lo ammirano quando fanno esattamente l’opposto è un fenomeno da studiare. Noi dobbiamo riaprire altrimenti crolla la nostra economia!”. Basterebbero queste parole pronunciate dal patron di Diesel Renzo Rosso, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica su Rete 4 per far capire la protesta che sta montando contro il premier Giuseppe Conte, tra gli imprenditori prima di tutto. La fase 2 “a metà” prevista dal 4 maggio fa infuriare il mondo del lavoro che vuole ripartire. E i governatori del nordest, da destra a sinistra, hanno fiutato il vento. C’è di più, nella sua stessa maggioranza diventa sempre più concreto lo scenario di una trappola per il premier. E non c’entra solo Renzi.

 

Giuseppe Conte news: gli industriali gli hanno voltato definitivamente le spalle

L’alleanza giallorossa, diciamocelo, non è mai stata molto amata dal mondo delle imprese. Vuoi perché è vista come l’alleanza tra i partiti della tasse, vuoi perché non ha saputo esprimere un ministro dello Sviluppo Economico all’altezza della situazione. Situazione che è precipitata, come tutti ben sappiamo, con l’emergenza Coronavirus. Nella crisi del coronavirus poi ci sono messe pure le task force di esperti, una truppa di oltre 600 persone che il governo ha messo in campo per la gestione della crisi.

Ma usiamo ancora le parole di Renzo Rosso a Quarta Repubblica per farvi capire meglio il clima. “Abbiamo troppo potere in mano ai virologi, che paghiamo noi –  ha detto il patron di Diesel – C’è troppa gente che parla e nessuno che decide! Questi signori hanno parlato parlato, ma non è mai arrivato niente tranne i 600 euro, nessuna banca ne sa niente. Voi non sapete fare economia! Sono molto preoccupato!”. Poi cala l’asso con il paragone, impietoso, con la Cina. “Lì tutti gli uffici sono rimasti aperti, ho aziende in tutto il mondo e dovunque hanno riaperto! In Cina hanno chiuso solamente una città!”.

Un’altra voce arriva oggi da nordest, quella della vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega alle Relazioni Industriali Laura Dalla Vecchia. “Adesso però ci lascino lavorare e mettano tutte le persone che hanno la ventura, perché oggi bisogna
chiamarla solo così, di poter lavorare, di essere messa nelle condizioni di farlo”. Della Vecchia, è molto chiara. Le aziende che rappresenta sono le meccaniche metallurgiche ed elettroniche la quali, dati 2018 della Camera di Commercio di Vicenza alla mano, rappresentano oltre il 20% del totale di tutte le attività economiche della provincia (contro il  9,5% della media italiana).

 

Le bordate del “mite” De Bortoli

E se anche un giornalista tradizionalmente mite e cauto come Ferruccio De Bortoli (noto con il soprannome di “Titti” proprio per la sua mitezza) alza i toni, vuol dire che la misura è colma. Nel mirino dell’ex direttore del Corriere c’è soprattutto la conferenza stampa di domenica sera in cui Conte ha annunciato la Fase 2. De Bortoli prima du tutto critica i toni “paternalistici” usati dal premier. L’ex direttore del Corriere della Sera, ospita in collegamento a CartaBianca di Bianca Berlinguer su Rai 3, ribadisce: “Al governo rimprovero la mancanza di chiarezza e l’eccessiva enfasi sulla responsabilità dei cittadini italiani, che in questi mesi sono stati bravissimi. Dobbiamo trattarli come persone adulte, non come adolescenti”.

Ma De Bortoli si spinge oltre nella sua critica, coinvolgendo l’intero governo. “Il governo poteva e doveva essere chiaro, le decisioni sul ritorno alla normalità spettano esclusivamente alla politica. Che deve sentire il comitato tecnico scientifico e poi decidere, assumendosi tutte le responsabilità del caso”, conclude. Insomma, per De Bortoli Giuseppe Conte, non decide e continua a fare di tutto per non assumersi responsabilità. >> I retroscena politici

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