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Gli antiemicranici peggiorano il mal di testa? La cefalea da abuso di farmaci

26/05/2020 12:54 - Aggiornamento 26/05/2020 15:14

L’uso frequente di farmaci per il trattamento dell’emicrania  è una situazione clinica abbastanza diffusa nei pazienti che soffrono di mal di testa. Assumere precocemente un farmaco per l’attacco scongiura una cefalea importate ma se gli attacchi si fanno frequenti  questo comportamento, con il passar del tempo, può cronicizzare il problema, sfociando in una patologia che si chiama Cefalea da uso eccessivo di farmaci  (MOH). 

“La  prevalenza di questa cefalea in Europa – ci  riferisce il Prof Fabio Antonaci, docente di Neurologia presso l’università di Pavia, già presidente della Federazione Europea delle Cefalee – è di circa 1-2% con prevalenza nelle donne fino al  93%. Nei pazienti con emicrania cronica, la cefalea da abuso di farmaci è presente nel 70% dei casi, e rappresenta la forma più costosa fra le cefalee sia per il paziente che per la società per il frequente ricorso a risorse sanitarie”. 

I Dati

Preoccupante per il paziente  è anche quanto emerso dai dati emersi con la risonanza magnetica nucleare dell’encefalo (Chen e coll. 2018 e 2020): una emicrania cronica con assunzione eccessiva di antiemicranici provoca modificazioni strutturali a livello dei centri di elaborazione del dolore.
Saranno reversibili?  per ora non ci sono informazioni in merito. 

A tal punto ci si chiede se vi possano essere dei comportamenti diagnostico-terqpeutici che possano essere consigliati  per prevenire  il problema dell’abuso di farmaci antiemicranici.   “Al momento non esistono raccomandazioni basate su studi controllati – continua il Prof. Fabio Antonaci – ma vi è un consenso generale che la cefalea da abuso di farmaci può essere prevenuta, aumentando la conoscenza del problema nella popolazione generale e nei medici di base  sullo  stretto rapporto fra il consumo frequente  di antiemicranici e il conseguente incremento  della cefalea. 
L’uso di brochure illustrative e il contatto periodico con l’esperto in cefalea possono ridurre questo rischio. 

Nuove Linee Guida sull’uso eccessivo di farmaci

Sono state appena pubblicate le Linee Guida della European Academy of Neurology sulla Cefalea da uso eccessivo di farmaci  sulle quali il Prof. Antonaci ha dato il suo contribuito  ad una iniziativa congiunta e alla stesura  delle norme.  “ E’ auspicabile che  i pazienti con cefalea da abuso di farmaci vadano gestiti da un team multidisciplinare composto da neurologi, specialisti del dolore e psicologi comportamentali, occorre sospendere i farmaci  preventivi di efficacia comprovata se questi non sono efficaci ed interrompere il farmaco sintomatico di abuso”. E’ noto infatti che i triptani, gli analgesici e i derivati dell’ergotamina possono essere sospesi bruscamente; una riduzione più graduale va effettuata se l’abuso riguarda oppiodi, tranquillanti, barbiturici, spesso erroneamente prescritti o assunti con il criterio del fai da te”. 

Risultati degli studi sulla cefalea da abuso di farmaci

Nella pubblicazione sull‘European J. Neurology (2020), emergono inoltre una serie di  aspetti importanti che possiamo qui di seguito riportare: 

  1. Efficacia delle raccomandazioni sull’uso dei farmaci nei potenziali abusatori  di triptani e analgesici fornite dagli esperti nel settore (tutti gli antiemicranici possono portare ad abuso); 
  2. Il topiramato, la tossina botulinica e gli anticorpi monoclonali risultano  efficaci nei pazienti con emicrania cronica e abuso di sintomatici (prevenzione ritagliata sul paziente); 
  3. La sospensione dall’abuso di farmaci antiemicranici contribuisce a riportare la cefalea in forma episodica  (si migliora non si guarisce); 
  4. Non ci sono dati controllati che la  terapia preventiva possa necessariamente interrompere il passaggio da emicrania episodica a cronica e da questa all’ abuso di farmaci (la miglior prevenzione è l’esperienza dello specialista).  
  5. Vi sono farmaci sintomatici che possono essere utilizzati nel ridurre i sintomi  nella fase di sospensione  degli antiemicranici (trattamento in ambiente dedicato)  
  6. Per evitare le ricadute occorre che lo  specialista evidenzi i fattori di rischio e consigli controlli periodici, monitorando su un diario, meglio se elettronico, gli attacchi di cefalea. (il benessere va mantenuto nel tempo).  

Finalmente, alla luce di questo codice di comportamento, adesso “tocca” agli specialisti, con esperienza esclusiva nelle cefalee, contribuire a migliorare la qualità di vita  dei pazienti con cefalea da uso eccessivo di farmaci sintomatici.