Governo Conte news. Che l’alleanza sia in crisi ormai è cosa nota. Non lo si può più negare: lo sa Conte, lo sanno i dem e lo sanno anche i pentastellati. Per questo ieri il presidente del Consiglio, mentre l Cts decideva se ampliare le misure restrittive anti covid o meno durante le festività di Natale, ha incontrato i vertici della coalizione per discutere della verifica di maggioranza. Prima il Movimento 5 Stelle, poi il Partito Democratico. La speranza è quella di non dover ricorrere alla crisi di governo, né ora né a gennaio, perchè tanto non si tornerebbe alle urne in piena emergenza coronavirus. A quel punto l’unica soluzione sarebbe aprirsi al centro destra, idea che alcuni dem non vogliono neanche prendere in considerazione. La vera sfida, tuttavia, doveva essere oggi tra Renzi e Conte. Il leader di Iv, però, ha chiesto di cancellare l’incontro: senza Bellanova non se la sente di presenziare. E così salta tutto.
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Governo Conte news, la verifica di maggioranza
Alle 16:30 è stata la volta del Movimento 5 Stelle. Vittorio Crimi, Alfonso Bonafede, Stefano Patuanelli, Davide Crippa, Ettore Licheri e Luigi Di Maio si sono presentati a nome di tutti i pentastellati, per aprire gli incontri con i partiti. Poco più di tre ore di riunione, dove si sono affrontati i principali dibattiti del momento. “Il rimpasto? E’ un dibattito surreale”, ha commentato Crimi al termine del vertice. Più che il rimpasto, infatti, c’è un altro tema che sta facendo discutere di più: il Recovery Plan. Alle 19:30 poi è stato il turno del Partito Democratico. Per i dem hanno presenziato Nicola Zingaretti, Dario Franceschini, i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci, Andrea Orlando e Cecilia D’Elia. “Mi sembra un passaggio importante e utile, la maggioranza non può permettersi di sbagliare”, ha spiegato Marcucci fuori da Palazzo Chigi ai cronisti.
Anche per i dem non è più tempo di discutere: bisogna tornare a essere concreti. “I dossier più importanti sono tutti aperti: dobbiamo uscire dallo stallo. Non andiamo a fare le chiacchiere con il presidente Conte”, ha sottolineato il capogruppo dem Graziano Delrio. E proprio per questo la verifica di maggioranza è così importante: il governo sta affondando, e bisogna capire cosa fare e quando. Più che sul Movimento 5 Stelle, i riflettori sono puntati proprio sui dem. Ormai conosciamo lo stato di sofferenza che si sta provando dentro al Partito Democratico, che ancora non sa bene da che parte preferisce stare. Un po’ dà ragione a Renzi, un po’ vuole salvare il governo.Ma di fatto, continua a stare nel mezzo.
Governo Conte news, tra PD e Iv
Parlando delle news sul governo Conte, non si può evitare di sottolineare come il presidente del Consiglio in questo momento sia letteralmente finito in una morsa. Da una parte c’è Matteo Renzi e il suo Italia Viva, che sembrerebbero voler fare di tutto pur di arrivare alla crisi di governo. Dall’altra, invece, c’è il Movimento 5 Stelle, che a quanto si dice sta già studiando un nuovo nome che possa sostituirlo. Molto, quindi, starebbe nelle mani del Partito Democratico, che potrebbero rivelarsi l’ago della bilancia in quesa situazione così precaria. Nelle ore che hanno anticipato la verifica di maggioranza, i dem hanno hanno organizzato una riunione online con i ministri degli Affari Ue e dell’Economia, Enzo Amendola e Roberto Gualtieri. Ma sono stati invitati anche parlamentari, ministri, sindaci, segretari regionali. La discussione verte, ancora, sul tema del giorno: il Recovery Plan.
D’altra parte, il Partito Democratico a riguardo non ha mai negato di essere sulla stessa lunghezza d’onda di Matteo Renzi: la task force è da rivedere completamente. Tuttavia nell’incontro di verifica Zingaretti ha scelto di porre maggior attenzione sulla sostanza, sul fine che il Recovery Plan ci permetterà di raggiungere, non tanto sul mezzo. Ma non è solo questo. Per i dem c’è un altro problema molto importante: il governo si sta distaccando troppo dal popolo. “Non è la prima volta che purtroppo mi capita: lo dissi a Monti, a Enrico Letta, a Matteo Renzi. Ora lo dico a Conte. Mi è capitato di vedere lo stesso film: può succedere a chi sta all’apice del governo di perdere il senso della realtà, mentre occorrono umiltà e ascolto”, ha sottolineato Delrio.
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La vera sfida, però, doveva consumarsi oggi. Il fischio d’inizio della partita tra Conte e Renzi era previsto per le 13. Sembrava essere l’evento clou di una verifica di governo che tutti stanno vivendo come un fastidioso impedimento di lavoro, e che nessuno ammette di aver aizzato. Ma oggi è tutto saltato: il leader di Italia Viva ha fatto sapere che non si presenterà alla riunione, vista l’assenza della ministra Teresa Bellanova che non può spostare il suo appuntamento a Bruxelles al Consiglio europeo. Renzi rischierebbe di essere isolato, di dover affrontare un uno contro tutti, e nonostante nelle ultime settimane abbia sempre fatto la voce grossa, non se la sente proprio di presentarsi da solo. Italia Viva quindi chiederà a Conte di fissare l’incontro per un altro giorno.
“Non mi va di andare a Chigi senza la capodelegazione perché questa discussione non è un fatto personale e allo stesso tempo non mi sembra logico che un ministro salti un appuntamento europeo importante”, ha scritto Renzi ai suoi. “Noi chiediamo di parlare di politica e di Recovery fund, non di rimpasto e poltrone come naturalmente da giorni vogliono far credere le veline di Palazzo. E andremo a dire al Premier che noi facciamo politica se possiamo portare avanti le idee, non per difendere due poltrone”, conclude. Tutto questo, però, non solo ha il sapore di un sostanziale passo indietro, ma soprattutto dà la conferma che il leader di Italia Viva voleva semplicemente essere preso di più in considerazione. Perchè fino a questo momento, Renzi è sempre stato il primo a sostenere la necessità di un rimpasto. Ora, chissà come mai, ha cambiato idea. >> Tutte le notizie di UrbanPost