Governo Draghi nomi ministri in lizza – Domenica 7 febbraio 2021. «Non accetto indicazioni dai partiti, i ministri li scelgo io». Così avrebbe detto Mario Draghi al Movimento 5 Stelle che aveva portato addirittura Beppe Grillo per alzare la posta. Il premier incaricato non ha ancora deciso se si tratterà di esponenti d’area o di partito. I nomi in ballo sono diversi, ma la scelta è delicata, anche perché alcuni hanno già avuto contrasti con Italia Viva o il M5s.
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Governo, Draghi: «I ministri li scelgo io», Pd e M5s spiazzati da Salvini
Come spiega “Today” se all’inizio si ragionava attorno al “modello Ciampi”, vale a dire un esecutivo guidato da un tecnico, ma composto in larga parte da politici, oggi starebbe prendendo piede l’ipotesi opposta, ovvero quella di avere una forte prevalenza di tecnici e alcuni “ministri d’area”. Uno schema che ricorderebbe il governo varato da Lamberto Dini dopo la prima caduta di Berlusconi. Era il 1994, certamente non c’era la pandemia, ma l’Italia affrontava i postumi di Tangentopoli, della Caduta del Muro di Berlino che ridisegnò l’assetto geopolitico dei popoli. La Prima Repubblica era finita, un mondo nuovo si apriva. Proprio come oggi, perché è chiaro che Mattarella abbia chiamato Draghi per segnare una svolta, chiedendo lui di far fronte ad urgenze come il Recovery Plan, tout court all’emergenza sanitaria, culturale e sociale.
Un esecutivo misto: personalità esterne alla politica e figure dei partiti votati
La vera novità, che potrebbe portare al cambio di scenario Dini-Ciampi, è il sì del leader della Lega Matteo Salvini al governo Draghi, arrivato ieri dopo le consultazioni con il premier incaricato “con riserva”. Indeciso ancora sul da farsi il M5s che forse si “affiderà” alla piattaforma Rousseau. I nodi si scioglieranno a breve: nel secondo giro di consultazioni programmato a partire da lunedì 8 febbraio Draghi parlerà e spiegherà cosa intende fare con il suo governo. Come sarà? Secondo il “Corriere della Sera”, ci si avvia a varare un esecutivo misto composto da personalità esterne alla politica e da alcuni, che appartengono ai partiti votati. Ovviamente figure competenti e con grande spirito di collaborazione. L’agenzia di stampa “Ansa” ha fatto i nomi di Marta Cartabia alla Giustizia e di tecnici come Lucrezia Reichlin, Dario Scannapieco, Luigi Federico Signorini per il Mef. A detta di “Repubblica” Draghi sarebbe orientato ad avere una forte presenza femminile nella lista dei ministri. Per questo in squadra potrebbe esserci anche Emma Bonino, “europeista convinta e in ottimi rapporti con il banchiere”. Lo Sviluppo Economico potrebbe andare all'”amico” di Draghi Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega. Ma tra i favoriti anche Marcella Panucci, ex direttore generale di Confindustria e oggi proprio nuovo Segretario Generale del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise). Per l’Istruzione resterebbe in piedi l’ipotesi Patrizio Bianchi, per l’Università la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni.
Governo Draghi i nomi dei ministri possibili
Veniamo ai politici: “La Stampa” scrive che tra i confermati potrebbe esserci ancora una volta Luigi Di Maio, che sarà uno dei due o tre ministri in quota M5s. L’altro potrebbe essere Stefano Patuanelli. Terzo posto se lo giocano Conte o Crimi. Per il Pd ci sono in corsa Andrea Orlando, Lorenzo Guerini, Dario Franceschini e Graziano Delrio (ma i posti sono solo due). Per la Lega si parla di Giulia Bongiorno e Gianmarco Centinaio. Antonio Tajani e Mariastella Gelmini, invece, per la Lega. Per Italia Viva ci sarebbero Teresa Bellanova ed Ettore Rosato. Leggi anche l’articolo —> Governo Draghi, Luigi Di Maio: «Ha indubbiamente un profilo prestigioso. Lo ascolteremo»