L’Ue deve impegnarsi in prima persona, scendere in campo e aiutare Ucraina e Russia a trattare. Per Massimo Cacciari non ci sono dubbi: “L’Europa può trovare qui la sua storica occasione di affermarsi finalmente come grande potenza politica”. In un lungo editoriale uscito su «La Stampa», il filosofo ha spiegato come i due Paesi adesso in guerra non possano essere lasciati “soli” a negoziare, altrimenti “non si giungerà a nulla, forse neppure al cessate il fuoco per garantire gli interventi umanitari”. L’urgenza del “che fare ora?” deve spingere i Paesi del vecchio continente ad agire. In altre parole l’Ue “deve saper offrire un tavolo per un accordo solidissimo tra Ucraina e Russia. E dunque comprendere bene quali siano le richieste irrinunciabili di entrambe le parti”.
leggi anche l’articolo —> L’orrore della guerra in Ucraina: Kirill, morto a 18 mesi sotto le bombe di Mariupol
Russia Ucraina, Cacciari ‘bacchetta’ l’Europa
“Un nudo dato di fatto in questa guerra chi sia l’aggressore e chi l’aggredito e dunque chi debba essere difeso e chi respinto. Altrettanto è un fatto che la banale rappresentazione di un fatto non spiega nulla e non dà alcuna soluzione. Tantomeno offre un aiuto efficace a chi subisce la violenza. Lasciamo perdere questioni di principio su guerre giuste e ingiuste. Le democrazie occidentali negli ultimi decenni, per non risalire troppo indietro nel tempo, hanno fornito ampia prova di quanto vaghe siano le loro idee a proposito”, l’esordio dell’editoriale uscito su «La Stampa» di Massimo Cacciari.
L’ex sindaco di Venezia ha analizzato la questione da un punto di vista pratico: l’Europa deve subito aiutare Mosca e Kiev a negoziare e per farlo ne ha di strumenti a disposizione. Il filosofo suggerisce qualcosa: “La presentazione di una delegazione a trattare di altissimo livello, presieduta magari da Angela Merkel, potrebbe portare al cessate il fuoco e alla possibilità di immediati ed efficaci interventi umanitari. Il passo successivo, il progressivo ritiro militare russo, potrebbe avvenire sulla base di un primo accordo in cui, a fronte del pieno riconoscimento da parte russa dell’integrità e sovranità dell’Ucraina, l’Occidente decide di allentare via via le pesantissime sanzioni. A questo punto si affronterebbe la questione decisiva della “collocazione” geo-politica dell’Ucraina”.
“Il rischio realissimo dell’”errore” fatale. Anche la prima Grande Guerra nessuno la voleva”
“L’Ucraina potrà, sostenuta da massicci interventi europei per la sua ricostruzione e il suo sviluppo, anche firmare un trattato di neutralità e riconoscere la sovranità russa sulla Crimea. Inaccettabile ovviamente ogni pura e semplice smilitarizzazione dell’Ucraina, ma possibile un accordo che escluda l’istallazione di armi strategiche e missili sul suo territorio (ci ricordiamo Cuba?). Altrettanto inaccettabile una messa fuori legge imposta da Mosca di partiti e movimenti di estrema destra, ma pienamente possibile un impegno costituzionalmente sancito per la difesa delle minoranze russe”, ha spiegato sempre Cacciari. Pena un rischio alto, che il mondo non può correre: “La guerra permanente inframezzata di armistizi o, peggio, l’occupazione russa. Poiché è chiaro che la Nato non farà la guerra alla Russia per l’Ucraina. Né penso sia interesse della nazione ucraina una terza guerra mondiale. Ipocrisie su questo punto sono indecenti”. E ancora: “Il rischio realissimo dell’”errore” fatale. Anche la prima Grande Guerra nessuno la voleva”, conclude Cacciari. Leggi anche l’articolo —> Cacciari: la guerra voluta da Putin inevitabile, tutto già scritto