Derivante dalle piante di cannabis, è definita anche “light” perché caratterizzata da una bassissima concentrazione di THC (tetraidrocannabinolo, il principio attivo a cui si devono gli effetti psicotropi dei derivati della cannabis stessa), nello specifico inferiore o pari allo 0,5% (ovvero 5 mg/kg).
Parliamo dell’hashish legale, che per potersi definire tale, in base alla normativa di riferimento (legge n. 242 del 2016), deve essere ottenuta da piante di Cannabis sativa Linneus – l’unica tipologia la cui coltivazione è liberamente consentita in Italia – a loro volta aventi origine da coltivazioni realizzate adoperando semi certificati.
Ma cos’è, innanzitutto, l’hashish? E come viene prodotta? E quali sono, in dettaglio, le caratteristiche dell’hashish legale? Proseguiamo insieme nella lettura e lo scopriremo, così da avere una panoramica esaustiva dell’argomento.
Hashish e sua produzione
Di origini antiche, l’hashish compare per la prima volta in Arabia durante il XIII secolo, diffondendosi con rapidità prima in tutto il medio Oriente e poi nel resto dell’Asia e dell’Europa.
Resina dalla consistenza appiccicosa e dal colore ambrato, spesso tendente al marrone scuro, si ricava dalle infiorescenze femminili della canapa giunte a maturazione, mediante metodi differenti a seconda dello specifico luogo di produzione.
In India, ad esempio, la raccolta avviene in maniera piuttosto “elementare”, cioè strofinando l’infiorescenza tra le mani e raccogliendo, mediante un apposito strumento, la resina rimasta appiccicata sui palmi delle mani stesse. Poi “modellata” in piccole sfere o bastoncini allungati.
In Marocco, invece, le piante di canapa vengono scosse dopo essere state essiccate, e dalle parti cadute, pressate più volte, è ottenuta la caratteristica resina.
Una metodologia maggiormente moderna è invece quella adoperata anche in ambito industriale, dove si assiste all’uso di solventi chimici o di avanzate tecniche di separazione della predetta resina dai residui vegetali. Si tratta, ovviamente, di procedure sottoposte a severi controlli qualitativi ed igienico-sanitari, per assicurare un prodotto sicuro.
Uno dei principali tratti caratterizzanti l’hashish è l’alto contenuto di THC, maggiore di quello presente nella marijuana. E ciò in quanto la resina contiene pure i tricomi, le appendici fungiformi che rivestono le foglie delle cime di cannabis e contano elevate concentrazioni del principio attivo.
Hashish legale: caratteristiche ed effetti
Dalla consistenza semisolida, e dal colore variabile dal giallo al marrone, l’hashish legale si caratterizza – come anticipato all’inizio dell’articolo – per la bassissima concentrazione di THC, per cui non ha effetti psicotropi né provoca assuefazione.
Ciò non “evita” tuttavia il prodursi di determinati effetti: esso agisce infatti come blando rilassante e può essere di aiuto per contrastare l’insonnia, come pure i dolori muscolari e la stanchezza cronica. Si tratta, in ogni caso, di reazioni “variabili”, che mutano in base alla “risposta” dei singoli individui, e dunque da ritenersi soggettive.
A fronte di una bassissima concentrazione di THC, elevata è invece quella di CBD, ovvero di cannabidiolo, principio attivo legale estratto dalla cannabis e contenuto nella canapa light, di ausilio all’organismo per conservare equilibrio e uno stato di benessere e di distensione. Alcuni studi – tra l’altro – riconoscono a detto principio attivo anche proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche, antipsicotiche e neuroprotettive. Non è contemplata, però, l’ipotesi di una sostituzione ai farmaci tradizionali.
Da sottolineare, infine, come oltre che nell’aspetto, l’hashish legale sia molto simile a quello comune anche nelle caratteristiche aromatiche: il profumo, in particolare, è infatti intenso e pungente, a tratti acre, con la presenza di note e sfumature di agrumi, muschio, incenso o spezie, in base alle tipologie di semi utilizzate per la coltivazione.
A chi rivolgersi per l’acquisto
Può essere consumato all’interno di prodotti alimentari, o adoperato sotto forma di cosmetico (si pensi, ad esempio, all’olio di CBD). Ma dove acquistare l’hashish legale?
Un tema, quello dell’acquisto e dei relativi canali di vendita, che deve essere affrontato con attenzione, senza “superficialità”. Perché il cliente deve contare su quegli imprescindibili “canoni” che non possono assolutamente passare in secondo piano o avere un ruolo marginale.
Discorso, questo, che vale sia per i negozi fisici che per gli e-commerce specializzati nel settore. Ecco allora che, con riferimento nello specifico a questi ultimi, la vendita hashish legale online dovrà essere improntata ai criteri della trasparenza e dell’affidabilità, non disgiunti dagli elevati standard qualitativi dei prodotti.
Criteri, tutti, relativi a realtà tracciabili e certificate per un eventuale acquisto, che consentano di beneficiare di garanzie per la sicurezza dei prodotti stessi e la relativa conformità. Evitando, così, il sorgere di qualsiasi problematica.