
Nell’estate 2024, la qualità degli integratori di vitamina D è stata sottoposta a una revisione rigorosa dagli esperti del settore. Un’indagine indipendente su 23 prodotti diffusi in Italia e in Europa ha messo in luce criticità significative: solo due integratori hanno ottenuto la valutazione “molto buona”, mentre gran parte degli altri presenta rischi come sovradosaggio e ingredienti potenzialmente dannosi. Questa analisi aggiornata offre una panoramica chiara su efficacia, sicurezza e rischi associati all’integrazione di vitamina D, aiutando i consumatori a fare scelte informate e sicure per la propria salute.

Analisi dei migliori integratori di vitamina D nel 2024
La ricerca, commissionata dalla rivista tedesca ÖKO-TEST, ha valutato 23 integratori di vitamina D3 disponibili in farmacia, drogheria e online. L’indagine ha incluso sia medicinali da banco che integratori alimentari, focalizzandosi su sicurezza, accuratezza del dosaggio e presenza di additivi nocivi.
Solo due prodotti hanno raggiunto la valutazione massima di “molto buono”. Entrambi rispettano il dosaggio giornaliero raccomandato di 25 µg di vitamina D3 e presentano una composizione sicura ed efficace. Tuttavia, la confezione contenente PVC/PVDC e composti clorurati ha suscitato preoccupazioni ambientali.
I vincitori dell’analisi sono Mibe Dekristol 1000 I.E. Vitamin D3 e Hevert Arzneimittel Vitamin D3 Hevert, entrambi in compresse da 1000 I.E. e valutati come “molto buoni”.
- 2 prodotti – “molto buono”
- 4 prodotti – “buono”
- 2 prodotti – “soddisfacente”
- 5 prodotti – “sufficiente”
- 1 prodotto – “scarso”
- 9 prodotti – “insufficiente”
Dosi eccessive e additivi pericolosi: attenzione agli ingredienti
L’indagine ha evidenziato che numerosi integratori propongono dosi superiori ai limiti consigliati. In particolare, l’olio Vigantolvit contiene 100 µg di vitamina D per dose, quintuplicando la soglia giornaliera raccomandata dal BfR, l’Istituto tedesco per la valutazione dei rischi, che suggerisce di non superare i 20 µg/die.
Tra gli ingredienti problematici individuati figurano:
- Fosfati: associati a un aumento del rischio di danno renale.
- Sucralosio: dolcificante artificiale collegato a un maggior rischio cardiovascolare.
- Talco: classificato dall’IARC come probabilmente cancerogeno per l’uomo.

La presenza di talco è stata rilevata in due medicinali e in un integratore del marchio Tetesept, penalizzandone fortemente la valutazione. Questi risultati sottolineano l’importanza di una scelta consapevole, soprattutto per chi cerca prodotti realmente sicuri.
Raccomandazioni degli esperti e fonti naturali di vitamina D
Secondo i ricercatori, i farmaci a base di vitamina D sono utili esclusivamente in caso di carenze diagnosticate o per supportare terapie come quella per l’osteoporosi. Gli integratori alimentari vanno assunti solo dopo consulto medico, poiché l’eccesso può portare a disturbi gravi come danni renali.
Per la maggior parte delle persone, l’esposizione solare regolare e una dieta equilibrata garantiscono un adeguato apporto di vitamina D. Gli alimenti consigliati includono:
- Pesce grasso di mare (ad esempio salmone, aringa, sgombro)
- Fegato, burro, tuorli d’uovo
- Funghi (finferli, champignon, porcini)
L’integrazione dovrebbe essere sempre valutata dal medico. Persone sane, con uno stile di vita attivo e una dieta varia, solitamente non necessitano di supplementi aggiuntivi.
I risultati completi e aggiornati dello studio sono disponibili sul sito ÖKO-TEST. Per ulteriori approfondimenti sulle valutazioni di prodotti alimentari e integratori, è possibile consultare test e raccomandazioni pubblicati su fonti autorevoli come l’Istituto Superiore di Sanità e portali di salute pubblica europei.
Prospettive future e considerazioni finali
L’analisi 2024 evidenzia quanto sia fondamentale affidarsi a prodotti certificati e a fonti di informazione scientifica per tutelare la propria salute. Le aziende e i consumatori dovrebbero prestare attenzione sia alla qualità degli ingredienti che all’impatto ambientale degli imballaggi. Con la crescente attenzione verso l’integrazione alimentare, è prevedibile che i controlli e le regolamentazioni diventeranno sempre più stringenti, a tutela del benessere collettivo.