Vai al contenuto

Lattoferrina, uno studio italiano rivela l’efficacia dell’integratore contro il Covid

24/03/2021 11:16 - Aggiornamento 24/03/2021 12:13

La lattoferrina è una molecola naturale presente nel latte materno, nelle secrezioni umane e nei granuli dei neutrofili nei siti d’infezione e infiammazione. Già nell’estate 2020 un primo studio sulla lattoferrina come arma contro il Covid, eseguito dalle università di Tor Vergata e La Sapienza, aveva fatto discutere. Ora uno studio approfondito è stato pubblicato su Frontiers in Pharmacology, rivelando evidenze sull’efficacia della lattoferrina nei pazienti asintomatici e paucisintomatici.

vaccino covid

Lo studio a La Sapienza e Tor Vergata

La lattoferrina è una glicoproteina cationica, in grado di unire due ioni ferrici per molecola sottraendoli ai microrganismi così da inibirne la replicazione. La glicoproteina ha inoltre una carica totale positiva, grazie a cui si lega alle strutture a carica negativa presenti sulla superficie delle cellule dell’ospite e dei virus. In tal modo, inibisce le interazioni precoci del legame virus-cellula così da impedirne l’entrata nelle cellule e, quindi, l’infezione. La lattoferrina, presente naturalmente nel latte materno, è una delle più importanti proteine dell’immunità naturale in grado di svolgere un’azione antinfiammatoria. Basti pensare che il latte materno contiene dieci volte più lattoferrina rispetto a quello artificiale, conferendo effetti benefici nello sviluppo immunitario dei neonati allattati al seno.

Lattoferrina contro il Covid

A spiegare la ricerca per Il Fatto Quotidiano sono le professoresse Piera Valenti ed Elena Campione. Piera Valenti, ordinario di Microbiologia dell’università di Roma La Sapienza, ha condotto gli studi in vitro. Elena Campione, dell’università di Roma Tor Vergata, ha curato il trial clinico. “La nostra ricerca è scaturita da un’importante considerazione epidemiologica sulla scarsa morbilità dei neonati e delle gestanti, che continuano a essere protetti dal Covid”, hanno affermato le ricercatrici. Proprio il latte materno, infatti, è una delle difese più strenue nei confronti dei virus durante i primi mesi di vita dei neonati, quando non sono stati ancora sottoposti a vaccinazione.

Da molti anni la lattoferrina viene commercializzata come integratore alimentare in pillole nel trattamento di disordini dell’omeostasi del ferro e dell’infiammazione, ma anche in casi di infezioni batteriche e virali. “La lattoferrina non è un farmaco né sostituisce alcun farmaco – sottolineano Valenti e Campione -. Ma è classificata e riconosciuta, già dal 2012, come un integratore alimentare privo di effetti avversi, sia dalla Food and Drug Administration (Fda, Usa) che dall’European Food Safety Authority (Efsa).

Come funziona la lattoferrina

Ma come funziona la lattoferrina nel contrasto all’infezione da Covd-19? “L’infezione da SARS-CoV-2 provoca ‘una tempesta infiammatoria’”, spiegano le autrici della ricerca. L’infiammazione da Covid, come negli altri generi di infiammazione, induce disordini nel metabolismo del ferro. “La replicazione dei virus è, in genere, favorita dall’eccesso di ferro libero intracellulare”, spiegano a Il Fatto Quotidiano le professoresse. “Pertanto, la somministrazione della lattoferrina, sottraendo direttamente il ferro e svolgendo una significativa attività antiinfiammatoria, diminuisce l’accumulo intracellulare di questo elemento e, di conseguenza l’infezione virale. Inoltre, grazie alla sua natura cationica si lega a componenti del virus (Spike) e della cellula (eparansolfati) impedendone l’entrata all’interno delle cellule ospiti e l’infezione”.

LEGGI ANCHE >> Covid, donna vaccinata con la prima dose partorisce neonata con anticorpi: lo studio

Varianti Covid vaccino

Il trial clinico

Il trial clinico è stato eseguito su pazienti positivi a Sars-CoV-2 paucisintomatici e asintomatici. I pazienti hanno ricevuto 1 g di lattoferrina al giorno all’esordio della malattia, fino alla guarigione. I pazienti non hanno riscontrato alcun effetto collaterale. I sintomi principali come perdita di olfatto e gusto, debolezza muscolare, cefalea, diarrea e febbre sono scemati gradualmente. Essi sono risultati negativi al tampone in media alla 14esima giornata. “Nel trattamento dei pazienti paucisintomatici e asintomatici, la lattoferrina si sta dimostrando efficace unitamente alla terapia classica suggerita dalle linee guida. In un convegno a Codogno è stato presentato uno studio in cui, dai dati preliminari in pazienti trattati con lattoferrina, si è osservata una remissione della sintomatologia e nessun paziente ha necessitato ricovero in ospedale”, spiegano Valenti e Campione. >> Tutte le news di UrbanPost