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Lebbra, tornano i casi dopo decenni: quali sono i sintomi e quando preoccuparsi davvero

15/12/2025 22:22 - Aggiornamento 15/12/2025 22:23

Dopo oltre quarant’anni senza segnalazioni ufficiali, la lebbra torna a far parlare di sé in Europa. Alcuni casi isolati registrati tra Romania e Croazia hanno riacceso l’attenzione su una malattia che, nell’immaginario collettivo, evoca paura e stigma, ma che oggi è rara, curabile e sotto controllo. La domanda che molti si pongono è una sola: quali sono i sintomi della lebbra e quando è davvero il caso di preoccuparsi?

Lebbra, tornano i casi in Europa dopo 40 anni: i sintomi da riconoscere subito

Le autorità sanitarie hanno subito chiarito che non esiste alcun allarme epidemico. Tuttavia, conoscere i sintomi della lebbra resta fondamentale per evitare diagnosi tardive e inutili timori. La malattia, nota anche come morbo di Hansen, è molto meno contagiosa di quanto si pensi e richiede condizioni specifiche per essere trasmessa.

Che cos’è la lebbra e perché oggi sta tornando in Europa

La lebbra è una malattia infettiva cronica causata dal Mycobacterium leprae, un batterio che colpisce principalmente il sistema nervoso periferico e la pelle. In alcuni casi può coinvolgere anche le mucose delle vie respiratorie superiori e gli occhi. Nonostante la sua fama storica, oggi la lebbra è una patologia rara nei Paesi europei e viene generalmente diagnosticata in persone provenienti da aree dove la malattia è ancora endemica.

I casi recenti emersi in Europa orientale riguardano soggetti isolati, immediatamente sottoposti a terapia antibiotica. Proprio l’avvio tempestivo delle cure riduce drasticamente il rischio di trasmissione, rendendo improbabile qualsiasi diffusione su larga scala.

Lebbra: quali sono i sintomi iniziali da riconoscere

I sintomi della lebbra non compaiono subito. Uno degli aspetti più insidiosi della malattia è il lungo periodo di incubazione, che può durare dai cinque ai dieci anni. Questo significa che i primi segnali possono manifestarsi molto tempo dopo il contagio, rendendo difficile collegarli all’infezione.

Il sintomo iniziale più comune è una perdita graduale della sensibilità cutanea. Molti pazienti riferiscono intorpidimento o ridotta percezione del caldo, del freddo e del dolore in alcune zone del corpo. Questo avviene perché il batterio colpisce i nervi periferici, compromettendo la trasmissione degli stimoli sensoriali.

Un altro segnale frequente è la comparsa di macchie cutanee più chiare o più scure rispetto al colore naturale della pelle. Queste lesioni, spesso indolori, non guariscono nel tempo e possono persistere per settimane o mesi. In alcuni casi diventano secche, insensibili o leggermente desquamate.

I sintomi più avanzati e le possibili complicanze

Se non diagnosticata e trattata in tempo, la lebbra può evolvere e provocare sintomi più gravi. Tra questi rientrano la debolezza muscolare, la riduzione della forza negli arti e deformazioni progressive delle mani e dei piedi. Il danno ai nervi può portare a lesioni ripetute, spesso non avvertite dal paziente proprio a causa della perdita di sensibilità.

Nei casi più avanzati possono comparire complicanze come danni oculari, con rischio di glaucoma o perdita della vista, alterazioni del volto dovute al coinvolgimento dei tessuti molli e problemi respiratori legati alle mucose nasali. Si tratta tuttavia di quadri clinici sempre più rari nei Paesi con sistemi sanitari avanzati.

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Come si trasmette la lebbra e perché non è facile ammalarsi

Contrariamente a quanto si pensa, la lebbra non è altamente contagiosa. La trasmissione avviene principalmente attraverso contatti stretti e prolungati con persone non ancora in trattamento, tramite goccioline respiratorie emesse con tosse o starnuti. Il semplice contatto occasionale non è sufficiente per contrarre la malattia.

Una volta iniziata la terapia antibiotica, il paziente non è più contagioso. Questo è uno dei motivi per cui i casi individuati in Europa non rappresentano una minaccia per la salute pubblica. I protocolli di sorveglianza funzionano proprio per intercettare rapidamente le infezioni e bloccare ogni possibile catena di trasmissione.

Diagnosi e cura: oggi la lebbra è guaribile

La diagnosi della lebbra si basa sull’osservazione clinica dei sintomi e su test specifici che permettono di individuare il batterio. Nei Paesi europei, la presenza di personale sanitario formato consente un riconoscimento relativamente rapido dei casi sospetti.

Il trattamento consiste in una terapia antibiotica combinata, fornita gratuitamente in molti Paesi grazie ai programmi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Se iniziata precocemente, la cura è efficace e previene le complicanze permanenti, consentendo una vita del tutto normale.

Perché non c’è allarme e cosa sapere davvero

Gli esperti sono concordi: non esiste alcun rischio di epidemia. I casi recenti sono isolati, monitorati e gestiti secondo protocolli rigorosi. La lebbra oggi non è la malattia incurabile e devastante del passato, ma un’infezione rara e controllabile.

Conoscere i sintomi della lebbra serve soprattutto a evitare paure ingiustificate e a promuovere una corretta informazione. Riconoscere i segnali iniziali, affidarsi ai medici e superare lo stigma restano gli strumenti più efficaci per affrontare serenamente una malattia che, se diagnosticata in tempo, non fa più paura.

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