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Mafia, arrestato fratello vedova Schifani: «Per me è come se fosse morto»

19/02/2020 10:51 - Aggiornamento 19/02/2020 10:54

Tra coloro che sono finiti in manette nell’inchiesta della Dia di Palermo che ha portato all’arresto del boss Gaetano Scotto c’è anche Giuseppe Costa, il fratello della vedova di Vito Schifani, uno dei tre agenti morti il 23 maggio del 1992 nella strage di Capaci con il magistrato Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo. La vedova del poliziotto, Rosaria Costa, si è detta devastata per quanto successo. Non ha parole per esprimere il suo dolore: «È come se fosse morto ieri purtroppo», ha dichiarato a Repubblica. Non si sente nemmeno di nominarlo il fratello, ora accusato di associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti Giuseppe Costa era pienamente inserito nelle dinamiche degli affari della famiglia: oltre a riscuotere il pizzo per il clan dell’Arenella, si sarebbe occupato dell’assistenza ai parenti dei carcerati e avrebbe gestito la cassa stessa.

Vedova Schifani

Mafia, arrestato fratello vedova Schifani: «Per me è come se fosse morto»

«Sono devastata. Ma la mafia non mi fermerà», ha ripetuto più volte nell’intervista a Repubblica Rosaria Costa, la quale da anni vive ormai lontano dalla Sicilia. La morte del marito Vito Schifani l’ha portata in lungo e in largo per l’Italia, pronta a farsi testimone vivente della battaglia per la legalità. Un impegno preso proprio nel giorno stesso del funerale del marito e delle altre vittime decedute nella Strage di Capaci quando pronunciò davanti ad una folla gremita: «Chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso. Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro (e non), ma certamente non cristiani, sappiate che anche per voi c’è possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio». Un discorso forte che ancora oggi suona come un urlo disperato, il primo passo verso la ribellione. «Mi hanno voluto colpire al cuore per quelle parole che ho detto. La mafia non mi fermerà, continuerò il mio impegno», ha dichiarato sempre a Repubblica Rosaria Costa, che vuole vederci chiaro sull’intera vicenda che riguarda il fratello. La vedova Schifani vuole capire il significato di espressioni come «Di Costa possiamo fidarci si è comportato bene, ha preso le distanze da sua sorella». Parole pronunciate dal capomafia di Resuttana a un suo fidato, Maurizio Spataro, poi diventato collaboratore di giustizia.

Vedova Schifani

Emanuele Schifani: «Con mio zio non c’erano rapporti da tempo»

All’Adnkronos anche Emanuele Schifani, figlio di Vito Schifani, ora nella Guardia di Finanza, ha voluto commentare l’arresto di Giuseppe Costa: «Con mio zio non c’erano rapporti. Da tempo. Zero rapporti». E ancora: «Purtroppo, chi rimane lì, o muore o diventa come loro… Per combattere bisogna allontanarsi, riorganizzarsi e tornare più forti».

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