Renato Franco de ‘Il Corriere della sera’ ha intervistato la regina degli ascolti di Canale 5 Maria De Filippi. La conduttrice, al timone di programmi di successo come ‘Amici’, di cui andrà in onda la finale oggi, venerdì 3 aprile 2020, ha espresso la sua amarezza per la mancanza di pubblico e ospiti. Una situazione surreale, quanto inaspettata. La strada per il ritorno alla normalità è ancora lunga, anche Maria De Filippi lo sa bene, ed è per questo che sta cominciando seriamente a ‘rivoluzionare’ i suoi format collaudati. La contrazione degli investimenti pubblicitari incideranno notevolmente sul budget, non è solo un discorso di abitudini: «Ci sarà per forza una ripercussione, non è pensabile diversamente… E anche i ragionamenti sui programmi vanno cambiati, magari dovremo abituarci a una riduzione del pubblico, abbiamo visto che si può fare per necessità tv anche senza ospiti, ci dovremo adattare perché non sappiamo quanto durerà e gli investimenti saranno necessariamente ridimensionati!», ha spiegato la conduttrice.
Maria De Filippi, Coronavirus: «La tv, la tv che faccio io, ha sempre rispecchiato la realtà e dunque dovremo rimodularci»
Tra le righe si percepiscono l’ansia e i timori di Maria De Filippi: «La tv, la tv che faccio io, ha sempre rispecchiato la realtà e dunque dovremo rimodularci. Bisognerà dare più importanza alle parole e meno ai comportamenti e quello che diremo dovrà corrispondere ai sentimenti che manifestiamo. La busta di ‘C’è posta’ che si toglie e l’abbraccio si potranno ancora fare? Ora non lo so. Ma so che la tv deve corrispondere a quello che succede fuori, questo è il momento che viviamo e di conseguenza va pensato tutto diversamente». L’assenza del pubblico ad ‘Amici’ le ha pesato molto: «È tutto strano, particolare, ti sembra di fare una perenne prova, l’unica differenza quando inizia la puntata è che sei truccata. Ma penso che queste dirette sospese nel tempo abbiano portato in tutti una dimensione più vera, autentica. I ragazzi non hanno percepito quanto a casa possono piacere o non piacere; non avevano il feedback delle reazioni del pubblico; quando cantano, quando discutono con la giuria, non hanno nessun applauso o segni di dissenso. E nel silenzio diventa tutto più drammatico. Erano più nudi e mi guardavano con un punto interrogativo: vado bene o fuori da qui non interessa a nessuno quello che stiamo facendo?».
Le lacrime ad ‘Amici’: «La storia di Jacopo mi ha emozionato, lui è l’ultimo dei romantici»
Proprio al talent l’abbiamo vista piangere, un fatto che non accade spesso: «La storia di Jacopo mi ha emozionato, lui è l’ultimo dei romantici, era scisso: ci teneva tanto a proseguire, ma soffriva la distanza con la sua fidanzata. Questa atmosfera rarefatta mi ha reso sicuramente più sensibile: il pubblico ti condiziona, ti aiuta a trattenere le emozioni, mentre nel silenzio riesci a lasciarti andare alle emozioni», ha ammesso la conduttrice, che ha speso poi qualche parola su Alessandra Celentano, volto storico di ‘Amici’: «In generale comunque io non ho mai condotto guardando solo dentro la telecamera, non è nelle mie corde. Le discussioni tra me e lei non sono una novità, sia in onda sia dietro le quinte, e il suo incoraggiare Javier a lasciare il programma è stato sbagliato. Penso che a volte Alessandra sia troppo “egoriferita”, non guarda la situazione nel dire le cose: le voglio bene, ma questo aspetto non mi piace».
Maria De Filippi e la quarantena con Costanzo: «Prendiamo tutte le precauzioni. A cena allo stesso tavolo, ma lontani»
Sul finale Maria De Filippi ha parlato a ‘Il Corriere della sera’ della sua vita privata. Il Coronavirus, entrato prepotentemente nella quotidianità di ognuno, si è mostrato nemico soprattutto delle persone più in là con gli anni: «Io e Maurizio Costanzo prendiamo tutte le precauzioni. Al lavoro siamo tutti con le mascherine e manteniamo le distanze, viviamo una quarantena collettiva. A casa è tutto disinfettato con l’alcol, le scarpe rimangono sul pianerottolo, all’ingresso c’è l’amuchina, per la cena si sta nello stesso tavolo ma lontani. A tutti noi è venuta a mancare la normalità, che adesso capiamo essere la cosa più importante del mondo: la tua vita normale — per quanto a volte la ritenevi banale — è invece essa stessa la vita più vera».