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Mariah Carey: «Prigioniera di un marito violento. Un giorno mi puntò un coltello»

01/10/2020 13:10 - Aggiornamento 01/10/2020 13:14

Mariah Carey, star di fama internazionale, autrice di successi come “Without You” e “Always Be My Baby”, ha raccontato per la prima volta della vita da “prigioniera” accanto ad un marito possessivo, che la controllava giorno e notte, in maniera maniacale, morbosa. Nell’autobiografia che la cantante ha appena pubblicato, intitolata “The Meaning of Mariah Carey”, l’artista 50enne ha svelato retroscena inquietanti, legati all’ex marito, il produttore americano ed ex capo della Sony, Tommy Mottola, di ventuno anni più grande.

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Maria Carey

Mariah Carey: «Prigioniera di un marito violento. Un giorno mi puntò un coltello»

Mariah Carey aveva solo 18 anni quando conobbe Tommy Mottola, che aveva deciso di lanciarla con il disco “All I Want for Christmas is You”. Tra i suoi obiettivi quello di farla diventare la “versione femminile” di Michael Jackson. Tra i due una relazione, conclusa con il matrimonio, nel 2009, da cui sono nati due gemelli. «Dovevo andare in silenzio in camera per cercare di scrivere le mie canzoni, quando dagli altoparlanti installati nella stanza arrivava puntuale la sua voce, che mi chiedeva ’cosa stai facendo?», ha confessato l’artista con oltre 200 milioni di album venduti, nel novero degli cantanti di maggior successo nella storia della musica. Una volta la donna sarebbe stata sgridata anche per aver incontrato una rapper senza chiedere il suo permesso. Mottola, tra l’altro, l’avrebbe obbligata a tacere riguardo la sua origine ispanica.

Mariah Carey

«Ero piena di rabbia per l’umiliazione che avevo subito, per questo spettacolo da vigliacco avvenuto in cucina»

Nel 2014 un episodio ancora più sconvolgente. Nel libro Mariah Carey ha raccontato che quando comunicò all’uomo della separazione, questi prese un coltello da burro e lo fece scorrere lungo la guancia di Mariah. «Ogni muscolo del viso mi si paralizzò, il corpo restò impietrito, smisi di respirare». Il fatto sarebbe avvenuto alla presenza di due persone dello staff di Mottola: «I suoi ragazzi guardarono senza fiatare, poi lui allontanò la lama. Io ero piena di rabbia per l’umiliazione che avevo subito, per questo spettacolo da vigliacco avvenuto in cucina. Per me fu l’ultimo show da prigioniera di Sing Sing», si legge nell’autobiografia dell’artista. Leggi anche l’articolo —> Mariah Carey fisico: la cantante mette a tacere così le polemiche