Gli assetti all’interno di Palazzo Chigi potrebbero presto modificarsi. Se oggi vediamo la convivenza di due gruppi che sembravano non poter mai creare una coalizione, in futuro c’è la possibilità che il quadro diventi ancora più astratto. E che il centrosinistra si apra definitivamente al centrodestra. Lo scorso martedì, infatti, la senatrice del PD Valeria Valente, relatrice del decreto Covid, ha depositato un emendamento “per proteggere le aziende italiane televisive ed editoriali”: tra questi c’è, appunto, Mediaset. Il colosso di Silvio Berlusconi. Tecnicamente, è un freno alla controversia con Vivendi. Politicamente, però, può essere letto più come un biglietto assicurativo per il Cavaliere nella maggioranza giallo-rossa. E la cosa non è sfuggita a Bruno Vespa…
>> Leggi anche: Natale e Covid, il Governo è già al lavoro per un nuovo decreto valido fino a Capodanno
Mediaset emendamento PD, il centro sinistra salva la rete di Berlusconi
“L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è tenuta ad avviare un’istruttoria, da concludersi entro il termine di sei mesi dalla data di avvio del procedimento, volta a verificare la sussistenza di effetti distorsivi o di posizioni comunque lesive del pluralismo, sulla base di criteri previamente individuati, tenendo conto, fra l’altro, dei ricavi, delle barriere all’ingresso nonché del livello di concorrenza nei mercati coinvolti”, si legge nel testo presentato a Palazzo Madama. L’intervento, già approvato dalla Commissione Affari costituzionali del Senato, vuole colmare il vuoto lasciato dalla sentenza della Corte di Giustizia Ue del 3 settembre, la quale ha reputato “contraria al diritto dell’Unione” la disposizione italiana “che impedisce a Vivendi di acquisire il 28% del capitale di Mediaset”. L’emendamento, però, nel suo percorso ha incontrato parecchi ostacoli. Primo su tutti, il voto contrario della Lega.
A quel punto il Partito Democratico ha deciso di sfruttare la frattura creatasi all’interno del centrodestra. L’idea è quella di riuscire, per lo meno, a guadagnare un po’ di tempo. Il 16 dicembre, infatti, il Tar del Lazio dovrà decidere sul ricorso di Vivendi contro l’ordinanza dell’Agcom. Con l’emendamento a firma Valente viene sostanzialmente attribuito all’Agcom un potere di veto con l’istruttoria che può congelare per sei mesi qualsiasi operazione. Una modifica frutto del pressing dell’intera maggioranza, in particolare del ministro dello Sviluppo economico Putuanelli e di quello dell’Economia Gualtieri.
Mediaset, Bruno Vespa: “Il PD ha lanciato a Berlusconi la ciambella di salvataggio”
La cosa non poteva che saltare a un occhio esperto come quello di Bruno Vespa. “Il Pd ha lanciato a Berlusconi la ciambella di salvataggio. La Francia ha già comperato mezza Italia. Ci mancherebbe solo che si prendesse anche la seconda azienda televisiva italiana e magari anche Tim. E Unicredit. E Generali…”, ha commentato il conduttore di Porta a Porta. “Non c’è solo patriottismo”, ha sottolineato poi: “L’obiettivo è quello di sganciare il Cavaliere dall’alleanza di centrodestra“.
Di fatto sembra che lo scopo sia proprio quello. Anche perché la maggioranza di governo è costretta a contare sempre meno numeri in Senato, e l’aiuto di Forza Italia sarebbe come un sorso d’acqua fresca durante un caldo pomeriggio d’estate. “Non credo che romperebbe l’alleanza di centrodestra”, ha aggiunto però Vespa nonostante, secondo lui, quest’ultimo “fatica a trovare una linea unitaria”. “Salvini, Meloni e il Cavaliere non hanno interesse a bruciarsi in una situazione in cui, con l’estensione della zona rossa a Campania e Toscana, è in lockdown quasi metà degli italiani, che diventano i due terzi se aggiungiamo le nuove zone arancioni”, ha concluso poi il conduttore. >>Tutte le notizie di UrbanPost