Micro zone rosse e varianti Covid: l’ultimo monitoraggio riguardante i dati settimanali dell’Iss riferisce di un indice Rt nazionale sostanzialmente invariato rispetto allo scorso venerdì, eppure porta con sé delle novità. Sebbene l’indice di trasmissibilità sia rimasto fermo a 0.84, si è assistito negli ultimi sette giorni ad un “lieve peggioramento” della curva del contagio. Specie in alcune aree, per le quali si è pensato all’istituzione di micro zone rosse.
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Micro zone rosse e varianti Covid: come cambia l’Italia da oggi
Mentre l’Italia resta sostanzialmente una grande ‘macchia’ gialla, cui si aggiunge anche la Sardegna, finora arancione; in alcune parti della penisola si fanno i conti con le nuove varianti e con contagi via via crescenti. Come in Alto Adige che, pur rimanendo in zona arancione, ha deciso di varare un severo lockdown che rimanda nei fatti ad una vera e propria zona rossa. Chiusi, dunque, da lunedì 8 a domenica 28 febbraio, non solo bar e ristoranti, ma anche negozi al dettaglio. Nessuno spostamento tra Comuni se non per motivi di lavoro e salute; scuola superiore di secondo grado a distanza al 100%. Rimarranno aperti solo prima infanzia e asili, mentre le scuole elementari e medie chiuderanno dal 10 febbraio (per le tradizionali vacanze di Carnevale) per riaprire in presenza dal 22.
Preoccupazione anche nel resto d’Italia, specie in Umbria e Toscana dove le varianti del Covid fanno moltiplicare i contagi. Per questo entrano oggi in zona rossa tutta la provincia di Perugia e sei comuni in provincia di Terni: Amelia, Attigliano, Calvi dell’Umbria, Lugnano in Teverina, Montegabbione e San Venanzo. In Toscana, invece, il rischio varianti preoccupa l’area di Chiusi, nel Senese, anch’essa in rosso per una settimana. Il rosso non risparmia nemmeno l’Abruzzo, e nello specifico l’area di Tocco da Casauria. Già assoggettata alle misure più severe Tortorici, in provincia di Messina: zona rossa dallo scorso venerdì 5 febbraio. Anche 27 comuni del Basso Molise nella fascia a più alto rischio.
Massima prudenza: l’appello di Speranza
“Serve massima prudenza su tutto il territorio nazionale. – questo il monito del ministro della Salute Roberto Speranza – Non dobbiamo vanificare i progressi delle ultime settimane, risultato dei sacrifici fatti finora. Zona gialla non significa scampato pericolo. Il virus circola e il rischio, anche per via delle varianti, resta alto. Non possiamo scherzare con il fuoco”. >> La prima italiana curata con gli anticorpi monoclonali: “In un giorno mi sentivo bene”