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Movimento 5 Stelle, si apre la sfida alla leadership: a gestire le danze Casalino e Casaleggio

02/09/2020 18:29 - Aggiornamento 02/09/2020 19:14

Si è aperta ufficialmente la gara per chi si aggiudicherà le redini del Movimento 5 Stelle. E sul ring, ufficiosamente, sembrano esserci solamente due persone: Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Ufficiosamente, nel senso che se l’attuale premier Giuseppe Conte decidesse di combattere, non ci sarebbe più partita. Senza dubbio, il posto sarebbe il suo. E’ vero però che per ora Conte sembra voler rimanere in disparte dalle faide interne, e continuare a concentrarsi sull’emergenza coronavirus che, purtroppo, non si può considerare un ricordo. Certo è che Di Maio sta mettendo in pratica una tattica molto pericolosa, tra un post e l’altro sul referendum dei prossimi 20 e 21 settembre, prova a non farsi mettere da parte né da un possibile rimpasto di governo, né dal suo Movimento.

>>Leggi anche: Il “no” dei 5 Stelle al Mes, Carfagna: “Inaccettabile, la salute dei cittadini non è merce di scambio politico”

movimento 5 stelle

Movimento 5 Stelle, è sfida tra Di Maio e Di Battista

Il luogo della battaglia saranno gli Stati Generali, in programma e ora confermati per il prossimo 4 ottobre. Per questo si può dire che le sfide sono aperte. Come già sottolineato,  a scontrarsi principalmente saranno Luigi Di Maio, che lotterà contemporaneamente su due fronti, e Alessandro Di Battista che, per quanto finga di non voler entrare con tutti i due i piedi in politica, in realtà non si è mai allontanato. E anzi, ha saputo anche fare da ago della bilancia alle volte. In questo contesto, farebbe seriamente la differenza Giuseppe Conte, che però ancora non ha dato conferma della sua presenza, dimostrando di voler rimanere lontano dalle faide interne.

D’altronde, Conte ha altro di cui occuparsi, come l’emergenza coronavirus, i rapporti con l’Unione europea, la crisi economica già annunciata e una riapertura delle scuole che ancora fa acqua da tutte le parti. Ma chi si sta occupando, per davvero, della corsa alla leadership del Movimento 5 Stelle? I portavoce e gli spin doctor, ovviamente. Perché ormai si sa: il Movimento si alimenta di comunicazione. Lo ha sempre fatto. E anche questa volta punterà tutto su quella.

Movimento 5 Stelle, dietro alle quinte si cela un’altra battaglia

Non è un caso che Luigi Di Maio si sia dato tanto alla pubblicazione di post ultimante. Come non sembrano esserlo le fotografie arrivate su tutti i giornali del ministro degli Esteri in vacanza con la fidanzata. Una mossa molto astuta. Già testata e approvata d’altronde, in passato, da Jacques Séguéla, il quale fece pubblicare una serie di scatti “non autorizzati” di Mitterand mentre baciava la moglie al parco pubblico. Scatti che gli fecero guadagnare un ampio successo. A questo punto, non rimane che svelare chi c’è dietro la comunicazione di tutti i candidati pentastellati.

Il gran capoccia, è e rimane Rocco Casalino, il preferito di Beppe Grillo. Già portavoce del presidente del Consiglio, è riuscito a dare parecchio filo da torcere a Davide Casaleggio, il quale a sua volta si è sempre occupato di più di Camera e Senato. E proprio qui parte l’altra sfida interna al Movimento 5 Stelle: quella, appunto, tra Casalino e Casaleggio. Una battaglia che, però, dovrà essere combattuta dietro le quinte, visti già i numerosi dissidi. Anche perché le polemiche sulla comunicazione non mancano: solo quest’anno sono stati spesi più di 785mila euro in “consulenze di comunicazione”. Forse qualcosina poteva essere risparmiata.

Il valzer dei professionisti della comunicazione

A dirigere la comunicazione di Montecitorio proprio ieri poi si è insediato Andrea Cottone. Ex portavoce di Bonafede, fedelissimo di Casalino, ha preso il posto di Fabio Urgese. Lucilla Vazza, inoltre, si è spostata dalla Sanità dove seguiva la comunicazione della ministra Grillo per diventare la nuova portavoce del sottosegretario alla giustizia Ferraresi. Il valzer poi è continuato con Paolo Fantauzzi, già all’Anas e prima a L’Espresso, oggi è il nuovo portavoce del Guardasigilli. Ma la strategia del riposizionamento non finisce qui, perché manca, appunto, Luigi Di Maio.
Il ministro degli Esteri dovrà andare avanti in modo molto cauto, perché non rischia solamente di essere messo in disparte dal Movimento, ma anche dal governo stesso. Dietro di lui, per questo, sta lavorando Augusto Rubei, chiamato lo scorso anno per risolvere l’esigenza di una maggiore autonomia rispetto a Casalino e Conte. La portavoce invece è Sara Mangieri, ex portavoce di Di Pietro e figura di riferimento di Casaleggio. E, per la cronaca, potrebbero essere proprio loro ad aver reso pubbliche le foto di Di Maio in atteggiamenti intimi con la fidanzata. >>Tutte le notizie di UrbanPost