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‘Ndrangheta a Milano, rispunta il clan Flachi: 3 arresti per estorsione

10/12/2020 12:50 - Aggiornamento 10/12/2020 12:51

‘Ndrangheta a Milano. A volte ritornano, E se si tratta di ‘ndrangheta molto spesso. E’ successo ancora una volta in Lombardia, dove la “malapianta”, insediata ormai da oltre 40 anni, continua a replicare meccanismi consolidati nel solco dell’opera dei sui clan più potenti. E’ il caso anche della vicenda, tutto sommato piccola, svelata da un’inchiesta della compagnia di Carabinieri di Sesto San Giovanni. L’indagine si è conclusa ieri e ha portato all’arresto di tre persone legate al potente clan Flachi, consorteria criminale che ha imperversato tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 nella zona nord di Milano.

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‘Ndrangheta a Milano: 3 arresti per estorsione a un commerciante di Cormano

L’inchiesta coordinata dalla Dda di Milano ha portato ieri all’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti soggetti italiani pregiudicati. Gli arrestati sono ritenuti responsabili dei reati di “estorsione, tentata estorsione e rapina, tutti aggravati dal metodo mafioso”. Vittima dei criminali un gestore, italiano ed incensurato, di un’attività commerciale del comune di Cormano, nel periodo compreso tra i mesi di maggio e settembre 2020.

In particolare, nel mese di maggio 2020, il personale della Stazione Carabinieri di Cormano hanno notato i tre arrestati tutti già noti alle Forze dell’Ordine, di origine calabrese e con precedenti penali, costantemente presenti nei pressi di un locale. L’attività di indagine, approfondita e poi condotta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sesto San Giovanni, ha consentito di appurare l’attività estorsiva. Secondo i militari dell’Arma i tre spendevano il nome del clan di ‘ndrangheta di appartenenza, storicamente dedito alla raccolta del pizzo.

Riescono così a conquistare la “fiducia” della vittima, costretta, oltre a fornire prestazioni gratuitamente, anche a corrispondere agli strozzini 3.500 euro in contanti. E poi monili in oro, che venivano consegnati, direttamente, all’interno dell’attività. Tutto questo era però finalizzato a una ben più consistente richiesta, quantificabile in 25.000 euro complessivi. I tre destinatari dell’ordinanza di arresto tutti residenti in Milano e Rho, sono ora reclusi nel carcere di Opera.

La Dda di Milano: massima vigilanza sul fenomeno delle estorsioni

Il costante controllo del territorio ed il contatto stretto con la cittadinanza, nonché l’immediato avvio dell’iter investigativo, ha permesso di intercettare, verificare e bloccare l’azione estorsiva, evitando ulteriori conseguenze. Così, fanno sapere nel comunicato di fine indagini i carabinieri di Sesto San Giovanni. In questo territorio come nel resto d’Italia, considerata la difficile situazione economica di molte attività commerciali, il rischio estorsione e usura è ai massimi livelli. 

E le consorterie mafiose, storicamente dedite a queste attività criminali, ci sguazzano. I tre soggetti fermati, di cui ancora non si conoscono i nomi, risulterebbero perfettamente inseriti nell’area di influenza del clan Flachi-Trovato, che gli inquirenti considerano ancora “vivo” nonostante le decine di arresti e condanne patite. E il video dell’estorsione in diretta (qui sopra, ndr) è una plastica testimonianza di come le cosche, in Lombardia, non abbia timore di agire alla luce del sole, facendosi forti di un controllo del territorio che evidentemente sopravvive alle inchieste della magistratura. >> Le news sulla ‘ndrangheta