«Io nel governo? No, no, sto bene dove sto». Così Nicola Zingaretti a “Che tempo che fa” su Rai 3, ha replicato al leader di Italia Viva Matteo Renzi, che in un’intervista rilasciata a Repubblica, ha detto di auspicare un rimpasto con l’ingresso nell’esecutivo del segretario dem o del suo vice Andrea Orlando. «Conte non è in discussione. Il tavolo per decidere che fare è un dovere morale verso il Paese. Decidere chi deve fare quelle cose, rafforzando eventualmente la squadra, è conseguenza, non premessa, del tavolo politico. La questione riguarda soprattutto la leadership del Pd. Se il segretario Zingaretti accettasse di entrare al governo, o al limite il vicesegretario Orlando, la maggioranza sarebbe più forte», ha dichiarato al quotidiano l’ex premier.
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Nicola Zingaretti a “Che tempo che fa”: «Io nel governo? Sto bene dove sto»
Nicola Zingaretti a “Che tempo che fa” non ha giudicato in maniera negativa le parole del leader di Italia Viva: «Renzi in realtà dice: pensiamo innanzitutto alle idee. È una evoluzione positiva. Io lo dicevo da tempo che non si può governare da avversari. Anche Renzi riconosce che è tempo di costruire una visione comune». Il segretario del Pd ha poi aggiunto: «Anche sulla legge elettorale interpreto positivamente le parole di Renzi, cioè di non stare insieme per paura di perdere o non far vincere qualche altro, ma perché si hanno idee in comune».
«Recovery fund? Si deve trovare un’intesa senza e senza ma. Ora è il momento delle scelte»
Zingaretti ha risposto a distanza anche ad Alessandro Di Battista. A proposito della sua definizione del Pd come la «morte nera», il segretario dei dem ha detto: «Mi dispiace perché Star wars mi piace tanto e utilizzare quella frase è un cattivo sfregio a una grande saga. Io sono perchè vinca non il lato oscuro della forza ma che la forza sia con te. Questo faccio della mia vita. Dobbiamo ridare fiducia agli italiani. Meno chiacchiere meno dispetti meno spine e più concretezza». Secondo Zingaretti poi è opportuno rimettere mano al reddito di cittadinanza: «Credo dovrà aprirsi una fase di rivisitazione di questo strumento di lotta alla povertà ma senza anatemi». Priorità dell’esecutivo resta però oggi concentrarsi sul Recovery fund: «Si deve trovare una intesa senza se e senza ma. Ora è il momento delle scelte».
Infine il leader del Pd si è concentrato sulla modifica dei decreti sicurezza: «Scomparirà la vergogna di mandare a casa persone che rischiano la vita, dobbiamo riprendere coi sindaci la accoglienza, bisogna unire legalità sicurezza e umanità. Ci saranno cose positive che aumenteranno la sicurezza, quei decreti creavano paura non sicurezza». Leggi anche —> Zingaretti contro Salvini: “Con lui al governo durante il Covid, l’Italia oggi sarebbe un Paese morto”