Un episodio sconvolgente arriva da Miggiano, nel Salento: una donna di 36 anni è stata vista nuda per strada per ordine del santone. L’uomo, che si fa chiamare “figlio di Dio”, ha costretto Stefania, la sua seguace, a compiere questo gesto estremo, svelando un inquietante contesto di manipolazione e coercizione psicologica. Approfondiamo i fatti, angoscianti.
Chi è il santone e come agisce
Il santone, che si fa chiamare Kadir, è il leader di una setta già sotto l’occhio delle forze dell’ordine. Si autoproclama “delegato di Dio sulla Terra” e sfrutta la fragilità emotiva dei suoi adepti per sottometterli completamente al suo volere. Il caso di Stefania, una donna originaria della Sicilia, rappresenta solo l’ultimo di una lunga serie di episodi preoccupanti. Stefania è entrata nella setta di Kadir in un momento di vulnerabilità, cercando conforto dopo una rottura sentimentale. Invece di trovare la pace spirituale, è stata progressivamente isolata dalla sua famiglia e dalla società, sottoposta a riti estremi e regole assurde. Il santone, riporta il sito The Social Post, l’ha convinta che i suoi genitori fossero “pagani”, allontanandola da loro e spingendola a obbedire ciecamente alle sue indicazioni, come camminare nuda per strada per ordine del santone. (Continua a leggere dopo la foto)
Manipolazione e coercizione: un fenomeno diffuso
Quello di Stefania non è un caso isolato. La setta di Kadir è attiva nella zona di Miggiano e ha già coinvolto altri giovani. Nonostante le denunce delle famiglie delle vittime, le autorità faticano a intervenire in modo decisivo. La Procura di Lecce ha infatti chiesto l’archiviazione dell’inchiesta, lasciando le vittime e i loro familiari in una situazione di disperazione e impotenza. Le famiglie delle vittime non si arrendono e continuano a denunciare pubblicamente la pericolosità di Kadir e della sua setta. Si interrogano su come la giustizia possa ignorare accuse così gravi, mentre il santone continua a operare impunemente. Il caso di Stefania, vista nuda per strada per ordine del santone, rappresenta solo la punta dell’iceberg di un dramma che sta distruggendo vite e famiglie. La loro speranza è che questa denuncia rappresenti un punto di svolta, un grido d’aiuto affinché la giustizia intervenga prima che altre vite vengano rovinate.