Il numero crescente dei contagi da Covid spinge il governo a valutare nuove iniziative per mitigare gli effetti della curva dei positivi che sale sempre di più. L’esecutivo sta studiando ulteriori misure per evitare che gli ospedali, già costretti ad annullare alcune visite di controllo e interventi chirurgici per la mancanza di medici e sanitari in quarantena, vadano in affanno. I malumori in seno ai partiti però frenano le proposte più audaci come quella dell’obbligo vaccinale per tutti. Per cercare di mediare, consapevole del balzo dei casi, il premier Mario Draghi avrebbe pensato ad altro. Si tratta dell’obbligo vaccinale per gli over 60.
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Obbligo vaccinale per gli over 60 e per alcuni lavoratori: le indiscrezioni nuovo decreto
Tra le idee sul tavolo, in alternativa all’imposizione del Super Pass a tutti i lavoratori, spunta ora l’obbligo vaccinale per i soggetti fragili, come gli over 60. Per ora si tratta solo di una delle tante ipotesi, che saranno discusse al prossimo Consiglio dei ministri previsto per oggi pomeriggio. In verità il Cdm non è stato ancora convocato ufficialmente, ma è verosimile che si terrà subito dopo la cabina di regia. Secondo sempre indiscrezioni il premier starebbe pensando anche di intensificare lo smart working dove possibile. Un modo come un altro per fermare le ospedalizzazioni.
Scontro tra i partiti: Pd per l’obbligo vaccinale per tutti
Lo scontro senza dubbio ci sarà sull’obbligo vaccinale per i soggetti giudicati fragili e per tutti gli over 60. L’indirizzo del governo sarebbe dettato dai numeri: sono 1,2 milioni gli italiani che ancora non hanno fatto nemmeno una dose e sono proprio loro ad affollare ospedali e terapie intensive, determinando il cambio di colore delle Regioni. Tale strada avrebbe trovato il feedback positivo dei governatori delle Regioni, esasperate dagli ospedali sotto pressione e dalle previsioni degli esperti, che dicono che la quarta ondata raggiungerà il picco a metà gennaio. L’idea del Super Green Pass obbligatorio sul posto di lavoro avrebbe trovato il muro della Lega, ma non solo. Scettico sull’iniziativa anche il M5s. Ma si ragiona sui lavoratori: è vero che la certificazione verde rafforzata per i dipendenti della pubblica amministrazione e del settore privato presenta alcune «criticità nella realizzazione», ma il governo sarebbe intenzionato a muoversi per categorie. Al personale sanitario e scolastico, le forze dell’ordine e i lavoratori esterni delle Rsa si potrebbero presto aggiungere gli allenatori delle squadre sportive e chi lavora nelle palestre e nei circoli, alcuni dipendenti che hanno contatti con il pubblico, gli altri lavoratori che hanno contatto diretto con le categorie più fragili.
Draghi pronto ad intensificare lo smart working
Chi invece è a favore dell’obbligo vaccinale per tutti è il Pd. Draghi non la esclude, anzi. Fonti di governo dicono che la misura potrebbe entrare in vigore da febbraio. Ma l’esecutivo è diviso anche sullo smart working: il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta ritiene che le norme attuali già consentono la flessibilità. Rendere ancora più massiccio l’uso del lavoro agile vorrebbe dire per il ministro tornare ad un anno fa, spostare le lancette indietro. Altre ipotesi al vaglio di Draghi un’ulteriore stretta sui maxi assembramenti, di cui però non si conoscono i dettagli. Una decisione invece è certa: dal 10 gennaio i ragazzi tra i 12 e i 18 anni potranno prenotare la terza dose. Leggi anche l’articolo —> Covid oggi 171mila nuovi casi e ben 259 decessi: il bollettino aggiornato