La storia dell’omicidio di Chiara Gualzetti, la ragazza di soli quindici anni trovata morta a poche centinaia di metri da casa, accumula dettagli sempre più inquietanti. Durante l’interrogatorio, l’amico che nei giorni scorsi aveva confessato il delitto ha descritto alcuni particolari degli ultimi istanti di vita di Chiara. “Ricordo che non moriva. Mi sono stupito di quanto fosse resistente il corpo umano“, ha affermato.
Omicidio Chiara Gualzetti, la confessione dell’amico
L’assassino di Chiara Gualzetti ha quindici anni, proprio come lei, e interrogato per ore, alla fine con tono un po’ seccato ha fornito la descrizione dell’omicidio. Ha raccontato di essere stato posseduto da “una voce che sento dentro”, ha parlato di figure demoniache, di Samael, l’angelo del giudizio con cui “parlo da molto tempo” e che “ho anche visto, è un uomo di fuoco”. Nel nuovo interrogatorio il giovane, almeno, si è mostrato un po’ più dispiaciuto. “Mi dispiace per Chiara, sono confuso”, ha dichiarato mentre cercava lo sguardo della madre. “Sono come in una bolla”, ha invece affermato lei. “Mio figlio non ha mai fatto del male a nessuno, stavamo cercando di risolvere il problema degli sbalzi di rabbia”, ha inoltre raccontato agli inquirenti.
La famiglia del ragazzo, che per rispetto dei parenti e della sofferenza di Chiara non si è presentata alla fiaccolata organizzata per le vie di Monteveglio fino al luogo del delitto, si dimostra molto scossa per quando accaduto. La sorella del giovane dice di essere “spezzata in due dal dolore”. A Chiara quell’amico piaceva. Di lui si era fidata quando lui le aveva detto: “Ci vediamo alle 9:30, stiamo fuori una mezz’oretta a chiacchierare e poi ti riporto a casa”. Gli ultimi istanti di Chiara, prima del suo omicidio, sono ripresi da una telecamera di sicurezza piazzata di fronte a casa. Il padre guarda e riguarda quelle immagini, quel video dei due giovani che salgono verso i campi e il bosco, lo stesso luogo dove poi è stato ritrovato il corpo della quindicenne.
“Voltati, ho un regalo per te“, le ha detto lui una volta fermati. E anche in quell’occasione, Chiara, si è fidata. Lei si è girata, e lui ha tirato fuori il coltello con la quale poi l’ha uccisa.
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Il pm: “Potrebbe uccidere ancora”
Tra le mani della ragazzina sono state trovate ciocche di capelli biondi, proprio come quelli dell’amico. Probabilmente, prima di morire lei ha cercato in ogni modo di difendersi. “Lo sapevo che prima o poi sareste arrivati a me”, ha ammesso il ragazzo ai carabinieri della Compagnia di Bologna Borgo Panigale e al comandante Riccardo Angeletti mentre gli mostrava tutti gli indizi contro di lui. Nel documento che formalizza il fermo in seguito alla confessione, si legge di una “ricostruzione inoppugnabile per coerenza interna e riscontri esterni”, di una storia “a dir poco raccapricciante, sia per i numerosi dettagli macabri e cruenti sia per la freddezza del racconto sia per il movente, che può apparire sotto certi aspetti incredibile e sotto altri estremamente inquietante”.
Il fermo è stato convalidato anche dal giudice, poiché si sospetta che il ragazzo possa uccidere ancora. Ora la famiglia di Chiara si è affidata a un legale, Giovanni Annunziata, che ammette di non credere alla presunta follia del ragazzo, e per questo chiede per lui “una condanna proporzionata”. >> Tutte le notizie di UrbanPost