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Omicron 2: sintomi, incubazione, come distinguerla da allergia e influenza

06/04/2022 12:45 - Aggiornamento 06/04/2022 12:53

Omicron 2 è la variante Covid ormai dominante in Italia. Sintomi, durata, incubazione, efficacia vaccini: cosa sappiamo oggi? Come riconoscerla? Per fortuna l’aumento dei casi non sta riportando in alto i ricoveri, complice una minore virulenza e la protezione data dalla terza dose di vaccino contro il Coronavirus. La variante Omicron 2 non sembra infatti provocare effetti più gravi rispetto alla ‘versione base’. Tra i sintomi perlopiù naso che cola, mal di testa, stanchezza con dolori muscolari, starnuti e mal di gola. Segnalati anche casi di nausea e diarrea. Rispetto alla alla variante Delta, appaiono meno frequenti le segnalazioni alla perdita di olfatto e gusto, sintomi ‘spia’ della malattia nelle precedenti ondate. Ma come distinguere Omicron dall’influenza? E dall’allergia? Facciamo chiarezza.

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Omicron 2: sintomi, incubazione, come riconoscerla da allergia e influenza

I sintomi più lievi rischiano di essere confusi con sindromi da raffreddamento, specie tra i bambini. E ora con la primavera è importante anche non confonderla con allergie e riniti di stagione. L’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud-Italia della Fondazione per la medicina personalizzata, ne ha parlato all’«Adnkronos»: «Omicron è dotata di un tropismo cellulare diverso da quello delle altre varianti già note, avendo sviluppato una specifica selettività verso tessuti diversi da quello polmonare e manifestando una straordinaria capacità di infettare le cellule della mucosa del naso. Da qui la sua potente contagiosità ma anche la sua attitudine a provocare disturbi prevalentemente a carico delle alte vie respiratorie, per molti versi sovrapponibili a quelli che, in questa stagione, si presentano puntualmente nei soggetti con storia clinica di pollinosi, anche nota come ‘febbre da fieno'”».

L’esperto ha chiarito: «Elemento caratterizzante, delle forme allergiche di rinite, soprattutto di quelle a carattere stagionale, è il frequentissimo coinvolgimento congiuntivale con disturbi oculari che molto spesso sono quelli che più influiscono negativamente sulla qualità di vita dei soggetti pollinosici e che sono tipicamente rappresentati da arrossamento e prurito degli occhi, intensa lacrimazione, fotofobia, con possibile coinvolgimento anche dei bordi palpebrali».

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Meno pericolosa della Delta, cosa dicono gli esperti

Il tempo di incubazione di BA.2 e la durata della malattia sono simili a quelli della variante Omicron BA.1, già ridotto rispetto alla variante Delta. L’incubazione è mediamente di tre giorni e la durata della malattia di 5-7 giorni. Per sicurezza ovviamente l’indicazione degli esperti è sempre quella di fare dei test di diagnosi. Come i i tamponi antigenici, da fare in farmacia o a casa, sensibili anche nei confronti delle varianti, da usare in caso di comparsa dei sintomi.

Il direttore dell’Ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per l’Europa, Hans Kluge, in un incontro con la stampa ha  confermato la necessità di estendere la dose booster perché «la variante Omicron e la sottovariante BA.2 sono meno pericolose della variante Delta a patto che la popolazione sia completamente vaccinata. La variante Omicron è più lieve nelle persone completamente vaccinate, booster incluso». Leggi anche l’articolo —> Omicron 2, allarme reinfezione: cosa dice il report dell’Iss

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