Doping, l’intervista al fisioterapista di Jannik Sinner: cosa ha detto – Il fisioterapista di Jannik Sinner, Giacomo Naldi, rompe il silenzio per la prima volta dopo l’esplosione del caso doping, per la positività al Clostebol. Allontanato dallo staff del campione, Naldi ha raccontato la sua versione dei fatti, sottolineando come la vicenda sia stata rappresentata in modo parziale e fuorviante. “La colpa non è stata solo mia. Questo è evidente nella sentenza, ma sembra che non tutti l’abbiano letta o abbiano compreso ciò che è emerso,” ha dichiarato l’ex fisioterapista.
“Dispiaciuto, ma non è ancora finita”
Dopo essere stato coinvolto nel caso che ha scosso il mondo del tennis, Naldi ha espresso il suo dispiacere per la situazione, in un’intervista a La Stampa, rivelando di non poter fornire tutti i dettagli poiché la vicenda non è ancora conclusa. La World Anti-Doping Agency (WADA) ha infatti presentato ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), dando così il via a un nuovo capitolo legale. “Spero, prima o poi, di poter raccontare cosa è realmente successo e offrire un quadro più completo. La verità non è così semplice come sembra,” ha spiegato Naldi. (Continua a leggere dopo la foto)
Leggi anche ► Nadal si ritira: la leggenda del tennis dice basta (dopo 22 titoli del Grande Slam)
Il ruolo di Ferrara e l’origine del Trofodermin
Naldi ha fatto riferimento anche al ruolo del preparatore atletico Umberto Ferrara, che avrebbe portato il farmaco Trofodermin in California durante il torneo di Indian Wells. Secondo la ricostruzione, il medicinale è stato utilizzato da Naldi per trattare una ferita al dito, causando così la contaminazione della pelle di Sinner. Una situazione che avrebbe portato al test positivo al Clostebol, una sostanza proibita dalla normativa anti-doping. “La sentenza chiarisce che non è stata solo una mia responsabilità. È importante leggere i dettagli per comprendere cosa è successo realmente,” ha ribadito il fisioterapista.
Sinner e il supporto del team: “Jannik mi ha scritto…”
Nonostante l’allontanamento dallo staff, Naldi ha raccontato di mantenere un rapporto cordiale con Jannik Sinner. Il campione italiano lo ha contattato per congratularsi quando è nata la figlia Letizia. “Jannik è stato molto gentile, così come tutto il team,” ha raccontato Naldi, aggiungendo che molti colleghi e amici gli hanno mostrato affetto in questo momento difficile. Tuttavia, la situazione sui social è stata diversa: “Ho ricevuto brutti messaggi e insulti. La vicenda è stata raccontata male e questo ha alimentato critiche ingiustificate,” ha spiegato. Il caso di positività di Sinner continua a far discutere e le indagini proseguiranno nei prossimi mesi, con l’attesa decisione del TAS sul ricorso della WADA. Nel frattempo, il fisioterapista Giacomo Naldi spera di poter fare presto chiarezza, portando alla luce tutta la verità su quanto accaduto.