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Enrico Letta e il nuovo progetto contro il centrodestra: cosa sta studiando per il “post Draghi”

06/10/2021 11:52

Il Partito Democratico vuole darsi un nuovo volto. O meglio: se vuole sopravvivere, deve darsi un nuovo volto. Nell’aria qualcosa c’è già, e la vittoria alle amministrative concede sufficiente vento di soddisfazione e coraggio per spingere in questa direzione. Una cosa è ovvia: il successo è arrivato là dove il PD ha scelto di correre insieme al Movimento 5 Stelle, e viceversa. Non è più tempo di individualismi, di veti. E la sconfitta del centrodestra lo dimostra. Come ha dichiarato Romano Prodi, infatti, “c’è un desiderio di normalità e una minore emozione”. Ora bisogna solo capire come muoversi nell’attesa delle prossime politiche, e probabilmente è proprio di questo che Enrico Letta in mattinata parlerà durante la segreteria convocata al Nazareno per l’analisi del risultato elettorale.

elezioni amministrative 2021

Enrico Letta e il futuro del Partito Democratico

Non sarà una sfida semplice. Adesso bisogna programmare il “dopo Draghi”, le prossime elezioni politiche. Considerando l’attuale legge elettorale, per avere una chance il Partito Democratico deve coinvolgere tutti, “da Renzi a Franoianni”. Quello è l’unico modo per conquistare i collegi uninominali e aggiudicarsi il premio di maggioranza. La parola d’ordine per il Nuovo Ulivo, quindi, dovrà essere unità. E velocità. I tempi stringono: a oggi non si esclude che Draghi possa effettivamente diventare il nuovo presidente della Repubblica, e di conseguenza lasciare il Paese alle votazioni anticipate. Bisogna farsi trovare pronti, costruire quella “coalizione ampia e coesa, in grado di raccogliere il testimone da Draghi” quando e se sarà necessario.

Le amministrative sono state un banco di prova: nelle città delle grandi alleanze, il Partito Democratico ha avuto la meglio. Napoli e Bologna sono un perfetto esempio: lì hanno deciso di correre tutte le forse progressiste, Movimento 5 Stelle e Italia Viva inclusi. E in questo modo sono riusciti a contrastare la forza di Matteo Salvini e del centrodestra. Una forza che, va detto, ormai sta perdendo potenza di giorno in giorno. “Siamo sulla strada giusta”, ha commentato Letta ieri. “Un centrosinistra che si allarga, mette in campo i candidati migliori, premia il valore della prossimità, lo stare sui territori, fra le persone, anziché sui social o nei salotti, a parlare di temi concreti”, ha aggiunto poi. Ora quindi è il momento per definire i contorni di questo nuovo schema, e su alcuni argomenti Letta non ha intenzione di scendere a compromessi: Europa, giustizia sociale, diritti civili, lavoro, giovani, donne.

Non esclude, poi, di riuscire a coinvolgere in questo progetto anche Giuseppe Conte e Carlo Calenda, nonostante le parole del leader di Azione pronunciate post elezioni. “Io non ho nessun dubbio. E’ ciò che proporrò a tutti e due, ma non domani”. Prima di gridare al successo, infatti, bisogna vedere cosa succederà al ballottaggio.

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Prodi: “L’accordo tra PD e 5S dipenderà dal Movimento”

C’è da dire che una serie di vittorie come quelle arrivate dalle amministrative calmano gli animi. Persino quelli di Base riformista, che fino a poco fa chiedeva il congresso anticipato e che ora dichiara tramite le parole del portavoce Andrea Romano: “Non c’è urgenza. Il tema non è sostituire il segretario, ma la linea che persegue. Ed Enrico sta dimostrando sul campo di saper guidare un partito inclusivo all’interno e federatole all’esterno. Che è il compito di una grande forza riformista come il Partito Democratico. Un risultato che sentiamo anche nostro perché pure noi ci siamo battuti per l’unità del Pd e di tutto il centrosinistra”. E ora che il Movimento 5 Stelle non è più in perenne lotta con il governo, il centrosinistra si può allargare anche in quella direzione.

“L’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle è stata un esperimento. L’accordo per il futuro dipenderà dai Cinque Stelle. Il Pd ha tutto l’interesse di essere al centro del raggruppamento riformista e poi bisogna vedere cosa vogliono gli altri”, ha commentato ieri sera Romano Prodi a Cartabianca. Certo è che riuscire ad attirare Conte sarà solamente un primo passo: l’obiettivo deve essere il centro, riuscire a distruggere la coalizione avversaria. Aprendosi, magari, anche a quella parte di FI che non tollera i sovranisti del suo partito. Insomma: un po’ come se le porte fossero aperte a tutti, basta avere un obiettivo comune. Battere il centrodestra. >> Tutte le notizie di UrbanPost

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