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Prelievo dei contanti, quando scattano i controlli del Fisco: occhio alla cifra

07/05/2022 11:18 - Aggiornamento 07/05/2022 11:22

Prelievo contanti 2022 – Si fa ancora più stringata la lotta all’evasione fiscale. Accanto all’introduzione della doppia sanzione sui commercianti che si rifiutano di fornire pagamenti con il Pos elettronico, arriva una stretta anche sul classico prelievo bancomat. Il Fisco, secondo quanto riferito dai principali media, tra cui «Il Giornale», ora potrà monitorare in maniera molto più assidua conti correnti e carte di credito.

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Prelievo dei contanti, quando scattano i controlli del Fisco

Il governo Draghi sta studiando nuove misure per mettere un freno all’evasione fiscale. Nel mirino dell’Agenzia delle Entrate le abitudini degli italiani connesse ai pagamenti e all’uso dei contanti. Oltre al debutto della stretta sui Pos, con le multe ai commercianti che non potranno rifiutare di accettare il pagamento con carta, in arrivo anche una rivoluzione che coinvolgerà l’uso del bancomat, soprattutto in fase di prelievo all’atm o allo sportello. Ma quando scattano i controlli?Gli esperti hanno spiegato a «Il Giornale» che il “trucco” è quando si verificano due estremi: o troppi prelievi ravvicinati o troppo pochi rispetto alla tipologia di vita e di lavoro di una data persona. Ed è in questa situazione che l’Agenzia delle Entrate sarà autorizzata in maniera accurata a monitorare la soluzione e valutare caso per caso.

Come chiarisce «Libero» “sotto la lente delle Entrate infatti finiscono tutti i contribuenti che fanno troppi prelievi, oppure, al contrario coloro che fanno pochi prelievi. E questo tipo di operazioni danno il via a una serie di controlli e di accertamenti che possono portare all’apertura di un contenzioso proprio con il Fisco. Uno degli strumenti più usati per controllare i prelievi è la super anagrafe dei conti correnti’. Questo tipo di strumento di fatto è l’arma in più del Fisco per monitorare tutti gli spostamenti di liquidità degli italiani”.

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Occhio alla cifra allo sportello

Da qui il suggerimento di «Libero»: “Se si prelevano più di 10.000 euro nell’arco di 30 giorni, anche se con operazioni diverse, l’addetto allo sportello ha compito di chiedere al cliente l’uso che intende fare della liquidità e poi segnalarlo alla direzione della banca. A questo punto la direzione valuterà se allertare la Uif, l’Unità di Informazione Finanziaria”. Leggi anche l’articolo —> Lotta all’evasione, come avverranno i controlli del Fisco sui conti correnti: la procedura

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