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Regionali 2020: chi vincerà secondo i sondaggi, regione per regione

25/08/2020 20:47

Veneto e Liguria al Centrodestra, Campania e Toscana al Centrosinistra. Ancora non è chiaro da che parte si schiereranno Puglia e Marche. Quella del 20 e del 21 settembre, la sfida delle prime elezioni regionali post Coronavirus, potrebbe finire in un pareggio. Tre Regioni al Centrodestra, tre Regioni al Centrosinistra. A sostenerlo è il sondaggista e docente dell’Università Cattolica di Milano Alessandro Amadori, intervistato da Affaritaliani proprio sulle Regionali 2020.

>>Leggi anche: Sondaggi Italexit, Paragone ago della bilancia: con lui il Centrodestra vince

elezioni regionali 2020

Elezioni regionali 2020, Luca Zaia è il favorito in Veneto

In Veneto non si parla che di Luca Zaia. L’attuale governatore, dopo aver gestito piuttosto bene la prima fase dell’emergenza coronavirus nella sua Regione, è il politico veneto più amato dai suoi cittadini. Rappresentazione vivente dello spirito veneto, è il difensore del localismo e delle tradizioni. Laureato in scienze della produzione animale, è riuscito a fare da traduttore tra gli scienziati e gli esperti di epidemiologia e i cittadini. Cosa che è stata notevolmente apprezzata e che potrebbe avergli fatto guadagnare una vittoria indiscussa alle urne. Si sostiene, infatti, potrebbe superare il 76% delle preferenze.

Per quanto riguarda la Liguria, invece, secondo il sondaggista Amadori anche l’attuale Giovanni Toti potrebbe essere riconfermato. Il suo avversario, infatti, è considerato piuttosto debole. Detto questo, la sfida però non è ancora chiusa. Sicuro, è che Toti piace ai liguri: ha saputo gestire la tragedia del Ponte Morandi, ed è considerato un paladino di una delle Regioni che al Nord soffre maggiormente in termini di infrastrutture. “Mi aspetto una chiara vittoria del centrodestra”, afferma addirittura Amadori.

Ma non c’è due senza tre: un altro nome che dovrebbe essere rieletto senza alcun dubbio è quello di Vincenzo De Luca. E le ragioni sono le medesime che uniscono anche Zaia e Toti: forte personalità e responsabilità durante l’emergenza coronavirus. Secondo Amadori, infatti, il Governatore uscente della Calabria rappresenta il partito più forte dell’alleanza di governo e quello che da più tempo sa gestire meglio il potere. “La Campania è una Regione debole a cui non conviene mettersi contro il governo nazionale, mi aspetto quindi un voto conservativo. Non credo che la Campania e i campani abbiano interesse a cambiare.”

Elezioni regionali 2020

Regionali 2020, la Toscana come l’Emilia Romagna: una battaglia all’ultimo voto

In Toscana sembra si metterà in onda la stessa sceneggiatura già vista in Emilia Romagna: una sfida all’ultimo voto tra destra e sinistra, che probabilmente si concluderà con un finale conservatore. E quindi a sinistra. “Dove c’è un sistema politico, economico, sociale e culturale è improbabile che la gente voti a maggioranza per il cambiamento, come hanno dimostrato le elezioni in Emilia Romagna. Eugenio Giani non è un candidato forte e la leghista Susanna Ceccardi è una vera combattente, però mi aspetto un voto conservativo. Tutto sommato il sistema della Toscana funziona e produce benessere e consenso. Mi aspetto una Lega forte come partito, ma è molto difficile che la Regione possa cambiare colore politico”, sostiene il sondaggista.

Non è ancora chiaro invece cosa succederà in Puglia. Michele Emiliano è considerato un candidato che “non ci ha creduto abbastanza”, un “personaggio a metà”. Insomma, non un vero leader come magari Zaia, De Luca o Toti. C’è da sottolineare, però, che la Puglia è una regione che “sa osare”. “Ha avuto sempre comportamenti elettorali molto fluidi ed è stata la prima ad avere un presidente di estrema sinistra. Anche quella di Raffaele Fitto non è una proposta particolarmente innovativa, anche se credibile. Sarà una scelta tra due personalità rimaste in mezzo al guado, ma vedo comunque un lieve vantaggio a favore di Emiliano per il discorso fatto per la Campania. La Puglia e i pugliesi potrebbero volere far sistema con il governo centrale e non credo convenga mettersi contro Roma.”

Infine ci sono le Marche: Luca Ceriscioli non è considerato né carne né pesce. “E? una figura particolare, né positiva né negativa, un matematico, quasi un fantasma nella politica italiana”. Il vantaggio per ora pende verso il centrodestra di Francesco Acquaroli, ma ancora la sfida è considerata totalmente aperta. >>Tutti gli ultimi sondaggi elettorali

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