Report, questa sera alle 21.20 su Rai3, andrà in onda con una nuova puntata sul caso del dossier dell’Oms. Documento in cui l’agenzia criticava l’Italia, e che sarebbe stato cancellato su richiesta di Ranieri Guerra. L’indagine rivela il ruolo del funzionario e del ministro Speranza nella vicenda.
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Il documento Oms ritirato
La scorsa settimana la trasmissione di Rai3 aveva pubblicato alcuni dettagli sul ritiro del documento dell’Oms, sollecitato dal vicepresidente dell’Oms e membro del Cts italiano Ranieri Guerra. Nel documento dell’Oms si parlava dell’Italia in modo molto critico per via di un piano pandemico vecchio più di dieci anni. Il rapporto in questione, pubblicato lo scorso 13 maggio e ritirato in meno di 24 ore, conteneva diverse accuse pesanti sull’Italia. Questa, a inizio anno, era infatti assolutamente impreparata a gestire una pandemia. Soprattutto, il documento diceva una cosa molto precisa: il piano pandemico italiano del 2017 era lo stesso del 2006: “reconfirmed”, scrivevano i ricercatori che fanno base a Venezia. In effetti ancora nel 2020 il sito del ministero della Salute allegava un piano pandemico in cui si parlava di stock di farmaci “in consegna entro il 2006”.
L’inchiesta Report
L’11 maggio una prima puntata di Report sul piano pandemico andò in onda. A seguito delle rivelazioni, Ranieri Guerra scrisse una mail al capo dei ricercatori veneziani intimandogli: “Stasera andiamo sui denti di Report e non possiamo essere suicidi. Adesso blocco tutto. Così non può uscire. Evitate cazzate”. E in effetti il 13 maggio il documento venne pubblicato, per poi sparire.
Stasera 7 dicembre 2020 Report aggiungerà ulteriori dettagli. L’inchiesta svela che il documento critico era stato approvato dai vertici dell’Oms, incluso lo stesso Ranieri Guerra (il quale inizialmente fece anche i complimenti). Le richieste di correzione erano state minime. Ad innervosirsi per quel testo sarebbe stato lo stesso ministro della Salute Speranza. Tanto che il capo dell’Oms in Europa avrebbe proposto di rivedere il tutto con lo stesso ministero e l’Istituto Superiore di Sanità.
Report documento Oms: le mail rivelatrici
Open pubblica le nuove mail rintracciate dai giornalisti di Report. Dai documenti, si capisce che era stato lo stesso Ranieri Guerra, ben prima che si parlasse per la prima volta di Covid-19, a dire che il piano pandemico fosse vecchio e servisse un aggiornamento. Era il 2017 e Guerra, allora direttore generale per la Prevenzione del ministero della Salute, scriveva al ministro Beatrice Lorenzin: “L’influenza pandemica non è una minaccia teorica, è piuttosto una minaccia ricorrente ciclicamente (…) le pandemie influenzali compaiono e portano malattie e morte (…). Dal 2005 sono stati registrati i progressi in molti settori della pianificazione della preparazione e risposta alla malattia.
Nel 2007 è entrato in vigore il regolamento sanitario internazionale che fornisce agli Stati membri gli strumenti per affrontare qualsiasi evento che possa rappresentare un rischio per la salute pubblica (…). Nel 2014 l’Oms ha aggiornato le sue linee guida per consentire ai paesi di essere più preparati per la prossima pandemia. Alla luce di questi sviluppi si è posta, quindi, la necessità di predisporre un nuovo piano nazionale di preparazione e risposta per una pandemia influenzale. Il gruppo di lavoro per la realizzazione del documento, costituito da rappresentanti dell’Istituto superiore di sanità, Società scientifiche, Università, Enti di ricerca e Ircss, sarà coordinato da questa direzione generale, salvo diverso avviso”.
Roberto Speranza
Nuovi documenti riguardano anche Roberto Speranza, il quale, dopo la puntata della scorsa settimana, aveva detto a Piazza Pulita: “Il documento non parla in nessun modo in maniera negativa dell’Italia. Dopodiché è l’Oms che ha scelto autonomamente e senza alcuna pressione di nessun tipo di toglierlo dal proprio sito e su questo dovrà fare chiarezza”.
Tuttavia, una mail di Hans Henri Kluge, responsabile dell’Oms per l’Europa, rivela che la reazione del ministro della Salute aveva avuto una reazione tutt’altro che positiva, dopo la pubblicazione del documento. Kluge scriveva infatti: “Il problema principale è la mia relazione col ministro che era molto scocciato. Non possiamo mettere tutto su RG (che probabilmente sta per Ranieri Guerra ndr). Come persone esperte noi tre avremmo dovuto aspettare il semaforo verde dal Ministero della Salute. Silvio ha detto che sono costantemente sotto attacco della stampa e ogni parola può essere male interpretata. Si sono sentiti traditi da un amico”. >> Tutte le news