Riforma pensioni, il sindacato Cisl interviene nel dibattito per voce della segretaria nazionale della Fnp, la Federazione nazionale dei pensionati, Patrizia Volponi. “Chiediamo che ci sia una flessibilità in uscita e si possa partire dai 62,63, 64 anni senza arrivare ai 67 della Fornero, oppure con 41 anni di contribuzione senza limiti anagrafici. A fine giugno-inizio luglio presenteremo proposte al ministro Orlando. Assistenza e previdenza devono essere separate”. Così si è espressa Volponi questa mattina ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” su Cusano Italia Tv.
Riforma pensioni, Volponi (Cisl): “Chiediamo più flessibilità in uscita, senza arrivare ai 67 della Fornero”
“Dopo quota 100 siamo ancora in attesa”, ha affermato Volponi. “Ci sono delle proposte che stiamo vagliando e che presenteremo al ministro del Lavoro nel prossimo incontro a fine giugno-inizio luglio. Da un punto di vista dei lavoratori forse non è giusto il superamento di quota 100, dal punto di vista dell’attenzione al sistema pensionistico e al peso che le pensioni hanno sul pil del Paese forse è giusto. Chiediamo che ci sia una flessibilità in uscita e si possa partire dai 62,63,64 anni senza arrivare ai 67 della Fornero, oppure con 41 anni di contribuzione senza limiti anagrafici”, va dritta al punto la segretaria della Fnp Cisl.
“Poi dobbiamo pensare alle pensioni dei giovani, alle pensioni di garanzia”, incalza. “Bisogna fare molta attenzione sia ai diritti di coloro che a un certo punto della loro vita vogliono lasciare il lavoro e sia alle esigenze di bilancio dello Stato. Ricordiamoci che oggi in Italia le pensioni pesano più del loro peso reale perché viene assimilata alla previdenza l’assistenza e questo non è giusto. Se così non fosse le pensioni peserebbero solo l’11,5%, quindi assolutamente in linea con il peso che hanno negli altri Paesi europei quindi è importante separare l’assistenza dalla previdenza. Abbiamo in essere una commissione proprio per separare l’assistenza dalla previdenza”.