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Riparte il calcio: le prime reazioni del settore e dei tifosi

17/06/2020 10:00 - Aggiornamento 18/06/2020 11:52

Dopo interminabili mesi di totale lockdown in cui ogni settore sport ha dovuto fermarsi, compreso quello calcio, è arrivato il momento di ricominciare. È così che riparte il calcio con il campionato, la Coppia Italia e la Champions, ripartono i programmi tv di commenti post partita, ripartono i siti scommesse di settore e persino il tifo (non autorizzato) fuori dagli stadi. Il mondo del calcio ha già espresso il suo parere sul ritorno del campionato: vediamo quali sono le prime reazioni da parte dei tifosi e di coloro che fanno parte di questo universo.

Allenatori e calciatori, il pensiero di chi fa parte del mondo del calcio

Gabriele Gravina si dice soddisfatto del risultato raggiunto per la riapertura del mondo del calcio: questa ripartenza rappresenta un messaggio di grande speranza e la scelta è di grande rilevanza per tutti i campionati calcistici, compreso quello femminile.

Per Giorgio Chiellini, capitano della Juventus, la ripartenza è un grande simbolo non solo per il mondo calcistico ma anche per l’Italia intera, un segno di grande ripresa. Si dice ansioso di tornare in campo per fare ciò che ama e per regalare grandi emozioni.

L’allenatore del Cagliari, Walter Zenga, vede nella data della riapertura delle attività calcistiche un importante nuovo inizio, definendo questo campionato un po’ differente da quello a cui siamo abituati, ma non per questo meno bello. Sottolinea la necessità di pensare a cose belle, specialmente in questo periodo, e vede nel calcio un’importante opportunità per distrarsi.

L’entusiasmo non è condiviso da chiunque

Nonostante il grande entusiasmo che possiamo ritrovare tra coloro che il calcio lo vivono e quelli che lo tifano, non tutti sembrano propriamente felici della riapertura del campionato. Ezio Rossi, infatti, non si è lasciato investire dall’ondata di allegria generale, ma, al contrario, ha asserito che il calcio, giocato in questo modo, non può più propriamente essere considerato uno sport. L’allenatore del PDHA ha dichiarato di aver vissuto un periodo di tranquillità e relax durante questo lockdwon, di essersi dedicato allo sport nel periodo più recente in cui le misure di restrizione si sono allentate affermando che l’allontanamento dal calcio gli ha fatto bene, ma soprattutto, esprimendo il suo giudizio a sfavore delle attuali condizioni in cui verge il mondo del pallone. Per lui il calcio non è tale se non è vissuto con entusiasmo e partecipazione dalla folla di tifosi che si accalcano sugli spalti per sostenere la propria squadra del cuore. In assenza di questi, il calcio non è che un mero business piuttosto che un’attività sportiva.
Ezio Rossi ha così deciso di continuare il suo distacco da questo mondo, rifiutandosi di guardare le partite, smettendo di aggiornarsi sul mondo calcistico tramite giornali almeno finché tutto non tornerà alla normalità: un gesto molto forte, soprattutto per un addetto ai lavori come Rossi.

Le reazioni dei tifosi alla ripresa del calcio

Per molti il calcio oltre ad essere uno sport, un intrattenimento e l’origine di fortissime emozioni, è un momento di aggregazione e ritrovo con i propri amici e le proprie famiglie. Lo stadio, insomma, rappresenta un momento di incontro a cui i tifosi erano abituati tutte le domeniche con grande puntualità per incoraggiare le proprie squadre del cuore.

È forse per questo che coloro che stanno soffrendo di più per le scelte prese riguardo la riapertura ancora a porte chiuse, sono proprio i tifosi che si vedono negata la possibilità di assistere dal vivo ai match.

Da questo deriva la quasi unanime opposizione posta verso la riapertura del campionato da parte di tutte le tifoserie italiane. Non sono mancate, infatti, le dimostrazioni di cosa il blocco del tifo allo stadio significhi per i tifosi: più che i match in sè, ciò che ha creato un vuoto durante il periodo di lockdown, è stata proprio l’assenza della ritualità, dell’incontro, di quel momento della settimana in cui le preoccupazioni della vita quotidiana, il lavoro e lo stress venivano messi da parte per dedicarsi alla propria passione assieme ad un gruppo che non è di soli tifosi, ma di una vera e propria famiglia. Il calcio, vissuto solo ed esclusivamente davanti alla tv, non è lo stesso. Tanto vale attendere ancora tempi più sicuri e riprenderlo in tutte le sue possibilità.