La riqualificazione urbana si concretizza in diverse forme e iniziative, una di queste è il progetto Frutteto Solidale, nato dall’impegno nei confronti dell’ambiente che Procter & Gamble porta avanti ormai da tempo nel nostro Paese grazie al programma di cittadinanza d’impresa “P&G per l’Italia”. Di recente, infatti, è stato inaugurato un nuovo frutteto solidale a Roma presso la Cooperativa Sociale La Nuova Arca, che da 15 anni si prende cura delle persone più fragili. Saranno proprio loro i protagonisti del nuovo progetto, i quali si occuperanno della cura di ben 90 piante, tra alberi da frutta e alberi della macchia mediterranea.
Con un’unica iniziativa si uniscono quindi diversi obiettivi: la riqualificazione delle aree, l’assorbimento di CO2 e la creazione di nuove opportunità di inclusione.
Cosa si intende per riqualificazione urbana
Fornire una definizione precisa di riqualificazione urbana non è semplice, infatti si tratta di un insieme di diverse azioni volte a recuperare il patrimonio edilizio e naturale che è già presente. Questa tipologia di iniziative ha luogo solitamente nelle aree più degradate e possono riguardare anche spazi pubblici, come ad esempio piazze, stazioni, giardinetti per bambini, parchi o sottopassaggi.
Il tutto deve essere svolto con un unico obiettivo: il benessere dei residenti e la salvaguardia dell’ambiente. Proprio per questo motivo, spesso, alla semplice ristrutturazione degli edifici e degli spazi si integrano anche eventi culturali e sociali, volti a sensibilizzare gli abitanti del luogo nei confronti della tutela degli spazi pubblici e della natura.
Come è facile immaginare, gli interventi di riqualificazione urbana prevedono molta organizzazione, presentazione di progetti e condivisione dei flussi di lavoro sia con le istituzioni che con i privati che hanno a cura l’aspetto sociale e ecologico del territorio in cui operano. Spesso è possibile trovare progetti che riguardano intere città, altre volte possono interessare solo specifici quartieri o zone, con l’obiettivo di creare dei luoghi più adatti alla vita quotidiana. È il caso, ad esempio, degli ortofrutteti solidali, che prendono in considerazione una zona limitata e mirano a rinnovare delle aree dismesse generando valore per tutta la comunità.
Il progetto dei frutteti solidali
Il progetto frutteti solidali nasce da AzzeroCO2, che insieme al colosso americano Procter&Gamble, il multibrand che possiede diversi dei marchi di largo consumo quotidianamente utilizzati dai consumatori italiani, ne realizzerà oltre 20 in tutta Italia. L’obiettivo è naturalmente quello di restituire valore al territorio e ai cittadini, unendo all’attenzione per l’ambiente, anche la salvaguardia della biodiversità e l’inclusione lavorativa delle categorie socialmente svantaggiate, come ad esempio donne e madri vittime di violenza, ex detenuti, persone con disabilità o migranti rifugiati.
Quello inaugurato da poco a Roma è il terzo Frutteto Solidale e il primo di un gruppo di dieci che saranno pronti entro settembre e saranno dislocati su tutto il territorio italiano, nello specifico a Oulx (TO), Sondrio, Trieste, Sesto Fiorentino (FI), Civitavecchia (Roma), Caserta, Bari, Cerignola (FG) e Alghero (SS). In tutto si contano ben 3500 mq di terreno, ben 200 persone coinvolte nella piantumazione, oltre 700 piante di 20 specie diverse e un totale di 40 cultivar. Inoltre, verranno piantati anche un centinaio di arbusti e piante mellifere come ad esempio la ginestra e il mirto. Queste sono fondamentali per l’ecosistema in quanto oltre ad aumentare la biodiversità sono anche le piante preferite dalle api e gli altri insetti impollinatori. Inoltre, circa il 25% del totale verrà rappresentato da pianti antiche, soprattutto nelle zone di Casera, Trieste e Oulx. A Caserta è stato piantato un impianto di un antico vitigno locale, ovvero l’Asprinio, a Triste verranno installati 19 cultivar antichi e autoctoni del Venezia Giulia e infine a Oulx, una località in alta montagna, verranno impiantate 5 tipologie di alberi da frutta la cui diffusione nelle Alpi Occidentali è sempre più rara.
Non soltanto biodiversità, ma anche assorbimento della CO2; con le piante dei primi 10 frutteti solidali si prevede infatti un assorbimento nell’arco della loro vita di circa 350 tonnellate di CO2. Si tratta naturalmente di numeri molto importanti che forniscono una chiara idea del valore del progetto.
Ancora una volta, quindi, si dimostra come progetti di questo tipo che coinvolgono enti privati, enti pubblici, cooperative e gli stessi cittadini, sono in grado di apportare un impatto positivo sia alle zone e comunità di riferimento, sia all’ambiente.