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Roberto Saviano portato a processo da Giorgia Meloni: quando la chiamò “ba****da”

05/11/2021 15:28

Roberto Saviano aveva dato della “bast***a” a Giorgia Meloni e perciò è stato rinviato a giudizio dal gup di Roma. L’accusa è di diffamazione nei confronti del leader di Fratelli d’Italia. Parrebbe che l’autore di Gomorra l’avesse insultata nel corso di una puntata di Piazzapulita su La7 a dicembre del 2020. (Continua dopo la foto)

Nel corso della puntata si parlava degli sbarchi degli stranieri nei porti italiani e più genericamente delle politiche inerenti all’immigrazione. Ora la prima udienza del processo è stata fissata per il 15 novembre 2022.  Era stato dato il via all’indagine dopo una querela presentata dalla stessa Meloni. Il pm Pietro Pollidori ha avuto in mano il procedimento fin dall’inizio, proprio lui che nello scorso luglio ha proceduto alla chiusura delle indagini contestando allo scrittore, presente oggi in aula, il reato di diffamazione.

Roberto Saviano processo per diffamazione a Giorgia Meloni

Il passaggio della trasmissione “incriminato” è quello in cui l’autore di Gomorra, parlando della morte di un bambino della Guinea durante una traversata nel Mediterraneo, affermò: “Vi sarà tornato alla mente tutto il ciarpame detto sulle Ong: ‘taxi del mare’, ‘crociere’… ma viene solo da dire bastardi. A Meloni, a Salvini, bastardi, come avete potuto? Come è stato possibile, tutto questo dolore descriverlo così? È legittimo avere un’opinione politica, ma non sull’emergenza”. Ospite di Corrado Formigli, Saviano ad un certo punto aveva sbottato (rivolto a Meloni e Salvini) e pensando al piccolo Youssef, il bimbo di 6 mesi morto nel Mediterraneo: “Vi sarà tornato alla mente tutto il ciarpame detto sulle Ong: taxi del mare, crociere. Mi viene solo da dire ‘bast***i, come avete potuto? Come è stato possibile?”. Secondo Saviano “è legittimo avere un’opinione politica ma non sull’emergenza. L’unica strategia è accedere una immigrazione controllata, con i corridoi umanitari. Togliere le Ong è servito solo a non avere testimoni”.

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