Oggi è il Safer Internet Day, giornata internazionale istituita e promossa dalla Commissione Europea contro il bullismo e, in particolare, il cyberbullismo. In prima linea in questa lotta ci sono Margherita e i ragazzi del progetto “BullisNO” dell’onlus “Fare X Bene”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Avevo la mia cerchia di amici e ho iniziato a prendere in giro gli altri” racconta Margherita. La ragazza, di 17 anni, oggi aiuta i coetanei vittime di bullismo basandosi sulle sue esperienze personali.
Safer Internet Day e la storia di Margherita
Il bullismo è da sempre una piaga della società, ma negli ultimi anni questo si è intensificato, sfociando nel cyberbullismo. Infatti, con la sempre maggior invasività della tecnologia e in particolare dei social, la violenza si è diffusa tra i più giovani attraverso i mezzi di comunicazione, quali pc, smartphone o tablet. Come dichiara il ministero della Salute “Si tratta di un uso inappropriato della rete, realizzato fuori dal controllo degli adulti, con cui i ragazzi si scambiano contenuti violenti, denigratori, discriminatori, rivolti a coetanei considerati diversi per aspetto fisico, abbigliamento, orientamento sessuale, classe sociale o perché stranieri”.
Sono moltissimi i ragazzi vittime di bullismo e cyberbullismo, ma sono altrettanti i ragazzi che si comportano da bulli, spesso anche inconsapevolmente. Margherita racconta: “Sono stata bulla alle elementari, ma me ne sono accorta solo dopo”. La 17enne, studentessa del “Carducci” di Milano, durante l’infanzia è passata infatti da essere bulla a vittima di bullismo. “Un compagno a scuola mi ha dato un calcio e in quel momento ho realizzato che il suo, come anche il mio, non erano atteggiamenti intelligenti”, afferma la ragazza. Alle medie Margherita ha cominciato a difendere i compagni vittime di soprusi, “non mi andava di restare a guardare” dice la giovane. Mentre al liceo è stata lei stessa oggetto di critiche per il suo aspetto fisico. Per questa ragione oggi Margherita vuole diffondere maggiore consapevolezza tra i ragazzi e dare supporto a chi, come lei, ha subito dei maltrattamenti.
Le scuole hanno un ruolo fondamentale nella lotta contro il bullismo e il cyberbullismo. È proprio all’interno dell’ambiente scolastico che bisogna sostenere i ragazzi e far comprendere l’importanza e il valore dei propri gesti. Per questo molti ragazzi, come Margherita, partecipano oggi al progetto di Giusy Laganà “BullisNO”, con l’intento di sensibilizzare contro il fenomeno del bullismo in ogni sua forma.
Una maggiore consapevolezza tra i ragazzi
Durante il primo periodo della pandemia da Covid19 i casi di cyberbullismo e dipendenza giovanile dai social sono aumentati. Ma oggi, finalmente, abbiamo delle buone notizie. Il ministero dell’Istruzione afferma infatti che “se tra il 2019 e il 2020 era più che raddoppiata la percentuale di coloro che raccontavano di essere connessi dalle 5 alle 10 ore al giorno – passando dal 23% al 59% – nell’ultimo anno il dato ha iniziato lentamente a tornare sui livelli pre-pandemia fino alla più recente rilevazione secondo cui il 42% dei ragazzi è stato collegato al web per un tempo medio così lungo.”
I ragazzi hanno inoltre sviluppato una maggior consapevolezza e attenzione verso la sicurezza online e intervengono per aiutare i coetanei in difficoltà. I giovani hanno imparato a “evitare di condividere online dati sensibili, fare attenzione alle persone conosciute in Rete, non diffondere foto e video privati sul web, non condividere informazioni sensibili su altre persone senza il loro consenso, verificare l’attendibilità di chi ci manda link prima di aprirli”, dichiara il ministero dell’Istruzione.