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Sardine a Napoli, l’attivista Bruno Martirani: “Cacciato da Santori”

20/02/2020 18:17 - Aggiornamento 20/02/2020 18:57

Napoli si è rivelata un colpo basso per le sardine. Poca partecipazione, mancato intervento del leader bolognese Mattia Santori e alcune discussioni interne hanno fatto sollevare i venti antecedenti a quella che rischia di essere una burrascosa tempesta. Dopo l’evento Bruno Martirani, uno dei primi attivisti del Movimento, ha fatto sapere di essere stato cacciato e di averlo scoperto solamente una volta rientrato dalla manifestazione di Piazza Dante. Sicuramente, non è il clima ideale per arrivare all’appuntamento del 14 e del 15 marzo a Napoli, dove le sardine si riuniranno per una assemblea “plenaria” con attivisti provenienti da tutta Italia.

Sardine bologna

Movimento delle sardine, espulso il napoletano Martirani

Con un durissimo attacco, Martinari spiega: “Arrivato a casa ho scoperto che i burattini napoletani di Santori e friends mi avevano cancellato dalle chat interne e dalla gestione della pagina Facebook che, tra le varie cose, avevo creato personalmente”. A detta di Martinari, sembra quindi che la sardina partenopea sia stata ritenuta causa del flop napoletano, e per questo motivo allontanata dal movimento. Il ragazzo, però, sembra avesse già sollevato alcuni dubbi sulla data: “Avevo ripetutamente segnalato agli organizzatori che di martedì sera la partecipazione di coloro che lavorano sarebbe stata complicata. Così come lo è quella di coloro che vivono in periferia, visto lo stato disastroso dei trasporti pubblici”. Complice, inoltre, la contemporanea manifestazione di protesta organizzata dai Centri Sociali contro l’arrivo di Matteo Salvini in città, il rischio di non raccogliere un numero soddisfacente di attivisti era annunciato.

Secondo Martirani però, la questione è un’altra. Per questo l’attacco non si è fermato qui: indignato per l’accaduto, ha denunciato tutto quello che secondo lui non funziona all’interno del movimento nato in funzione anti-Salvini in Emilia Romagna: “Il fallimento di questi eventi calati dall’alto dimostra che il rapporto con il territorio è fondamentale. Napoli è un laboratorio politico che negli anni ha prodotto tanti esperimenti partiti dal basso”, dichiara. “I “vertici” delle Sardine dovrebbero chiedersi perché qui al sud non attecchiscono”.

https://www.facebook.com/bruno.martirani/posts/10221288662030537

Movimento delle Sardine, Martirani: “Non c’è democrazia”

“I bolognesi- continua l’ex sardina napoletana- hanno il merito di aver inventato le piazze, ora si stanno interrogando sulla forma. Bisogna mettere i territori al centro del discorso, evitando uscite come quella sull’Erasmus”. L’attacco più duro, però, arriva sul finale: “E’ importante che tutti sappiano di fronte a cosa si trovano quando si parla di Sardine. La partecipazione e la democrazia sono molto lontane da questa storia. Napoli non è Bologna, il Mezzogiorno non è l’Emilia. Il cambiamento, a maggior ragione dalle nostre parti, non potrà di certo partire da qui”.

In un lungo post su Facebook, poi, scrive: “Alla prima occasione utile sono stato defenestrato senza nessuna spiegazione. Il mio gruppo è stato rinonimato da “sardine napoletane” a “sardine #areanord“, mentre sulla pagina Facebook sono stato declassato da amministratore ad analista. In contemporanea sono stato cacciato con un click: espluso da una chat Whatsapp e dal fenomeno sardine in pochi secondi. La politica al tempo della non-democrazia digitale. Una modalità assolutamente discutibile e che mi ha lasciato molto perplesso e mi distanzia ancora di più da queste persone”.

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