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Sbarchi migranti, Orfini: «Lamorgese non fa la ministra, i decreti sicurezza vanno abrogati»

30/07/2020 11:49 - Aggiornamento 30/07/2020 12:04

Sbarchi migranti in Italia 2020 – Ultime News. Su ‘TPI’ l’intervista di Giulio Cavalli a Matteo Orfini, deputato del Partito Democratico, a cui la gestione dei flussi migratori sta a cuore sin dai tempi di Minniti. Un problema quello degli sbarchi tornato prepotentemente al centro del dibattito politico da quando il leader della Lega Matteo Salvini ha ricominciato con la grancassa a montare su un’insistente campagna elettorale. Orfini prova ad immaginare degli scenari alternativi, conscio di una situazione gestita male. Ma cosa impedisce al governo di cambiare rotta? Certamente dinamiche interne allo stesso Pd; non si può pensare che tutto sia da attribuirsi all’alleanza ‘zoppa’ col M5s. 

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Sbarchi migranti, Orfini: «Lamorgese non fa la ministra, i decreti sicurezza vanno abrogati»

«È ovvio che c’è un problema anche dentro al Partito Democratico, che per altro è ancora più incomprensibile quando addirittura Minniti è oggi su una linea differente, tanto che nelle ultime interviste ha definito “inapplicabile” quella politica che ha disegnato e concepito nelle ultime interviste», ha ammesso Matteo Orfini. «Siamo di fronte ad un accanimento incomprensibile da parte della maggioranza e quindi anche del Pd. Questo atteggiamento è figlio della difficoltà a misurarsi con con una strategia radicalmente alternativa e della paura di una battaglia difficile. Mettere in discussione radicalmente quell’impianto significa affrontare uno scontro culturale e politico molto duro nel Paese e in Parlamento. Evidentemente spaventa», ha dichiarato il deputato Dem.

«Il Movimento 5 Stelle da questo punto di vista è più coerente. Quell’impianto lì l’hanno sempre avuto e sono i coestensori dei decreti sicurezza. Io ricordo sempre che il secondo decreto sicurezza fu peggiorato dagli emendamenti del M5S rivendicati da Di Maio. Loro sono in continuità. È mancata la volontà del PD», ha sottolineato il politico romano.

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«Che gli sbarchi aumentino d’estate è così da sempre e di solito si dispone un meccanismo adeguato, non si chiudono 600 persone in un tendone sotto al sole»

«Il problema è se l’Italia sia in grado di garantire salvataggio nel Mediterraneo, accoglienza dignitosa e un percorso di integrazione. Di questo stiamo parlando: rinunciamo a salvare, paghiamo la Libia per respingimenti che sono illegali, nel momento in cui qualcuno arriva non siamo in grado di gestire l’accoglienza. In queste ore la ministra degli Interni continua a fare dichiarazioni ma non fa la ministra degli Interni: noi siamo di fronte a flussi ampiamente gestibili che diventano un’emergenza perché non c’è un piano», ha affermato Orfini.

«Che gli sbarchi aumentino d’estate è così da sempre e di solito si dispone un meccanismo adeguato, non si chiudono 600 persone in un tendone sotto al sole in un posto che ne dovrebbe ospitare solo cento. Non è questo il modo. Caricare la pressione solo su alcune comunità locali non è una soluzione. Noi dovremo essere in grado di organizzarci, vedere chi ha diritto di restare e chi no e mettere in campo un processo di integrazione e invece tutto questo è stato smontato in larga parte dai decreti sicurezza e non c’è stato nessun tentativo di ricostruire un meccanismo complessivo». 

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Sbarchi migranti 2020, Orfini (Dem): «Abbiamo bisogno di una politica differente dall’altra parte del Mediterraneo…»

Ma che può fare nel concreto il Partito Democratico? Quale linea andrebbe adottata? «Deve crescere una battaglia interna nel Pd che si deve incrociare con una mobilitazione nel Paese. È chiaro che noi abbiamo perso. Il voto sulla Guardia Costiera libica è una sconfitta. L’assemblea del PD aveva votato contro il rifinanziamento e questa decisione non è stata rispettata: abbiamo anche un serio problema di democrazia interna», ha affermato Orfini, che ha chiarito cosa cambierebbe subito. 

«Intanto abrogherei le norme che ci sono. Dobbiamo abrogare (e non modificare) i decreti sicurezza, abrogare la Bossi-Fini e ricostruire da un punto di vista complessivo le norme che gestiscono i flussi migratori e che aprono canali legali. Poi abbiamo bisogno di una politica differente dall’altra parte del Mediterraneo che smonti quel meccanismo di sostegno ai respingimenti illegali e che ripristini ciò che accadeva con Mare Nostrum: ricerca e salvataggio di concerto con le Ong e le navi della Marina e della Guardia Costiera», ha concluso il politico Dem. leggi anche l’articolo —> Migranti, le autorità locali libiche aprono il fuoco contro i profughi: tre morti e tre feriti