Basta chiudere gli occhi per un secondo per poter ricordare con un sorriso sul volto l’ultimo giorno di scuola. Un giorno attesissimo da tutti gli studenti, durante il quale poter salutare con allegria un altro anno scolastico. Gavettoni, corse in cortile e abbracci: sono queste le caratteristiche dell’ultimo giorno di lezioni. Purtroppo per i ragazzi dell’anno scolastico 2019/2020 non sarà così. Per loro tornare a scuola non è stato possibile a causa dell’emergenza da coronavirus e inoltre a causa dello sciopero della scuola indetto oggi 8 giugno 2020 dai sindacati salterà in alcuni casi anche la didattica a distanza. Uno sciopero voluto dopo l’ultimo decreto scuola, che a quanto pare ha lasciato dell’amaro in bocca sia per quanto riguarda i precari sia per le norme di sicurezza adottate per ripartire a settembre.
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Sciopero scuola oggi 8 giugno
Oggi 8 giugno 2020 è stato indetto uno sciopero del mondo della scuola. Lo sciopero voluto da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil, Snals e Gild ha fatto saltare le ultime lezioni a distanza di molti studenti. Dunque un ultimo giorno di scuola decisamente particolare, che nessuno dimenticherà tanto facilmente. Quali sono le cause che hanno spinto alla protesta? Lo slogan è “Più sicurezza e misure straordinarie”. Le risorse messe in campo dal governo con l’ultimo decreto scuola per consentire agli istituti di riaprire a settembre in sicurezza a causa dell’emergenza da coronavirus non sembrerebbero sufficienti. Dunque il 1 miliardo e mezzo alla scuola, stanziato grazie al decreto rilancio, compresi i 331 milioni già stanziati, secondo gli addetti ai lavori non basterebbe per adeguare gli istituti alle nuove norme di messa in sicurezza per ripartire a settembre.
Un ultimo giorno di scuola particolare
Graziamaria Pistorino, segretaria nazionale della Flc Cgil, come riportato da Orizzonte scuola, ha spiegato così lo sciopero di oggi 8 giugno 2020: «Si tratta di uno sciopero che si muove su due piani: per un verso prosegue le battaglie storiche che conduciamo da circa dodici anni a questa parte, dai famosi tagli Gelmini-Tremonti e per altro verso contestualizza la nostra rivendicazione rispetto alla ripartenza e alla riapertura delle scuole ai tempi della pandemia. Anzi, questi due piani si sono incrociati in un bisogno di scuola che è sotto gli occhi di tutti, dai genitori, agli studenti, alle famiglie: un’emergenza che sentono in molti oltre ai lavoratori della scuola, tranne la Ministra e il Governo. Chiediamo un piano straordinario di investimenti per riprendere le lezioni in presenza e in sicurezza». >>Altre News