Oggi il presidente del Consiglio darà le sue dimissioni. Non è ancora chiaro cosa succederà poi, ma nonostante questo lo spettro delle nuove sembra comunque rimanere lontano. Nel caso gli italiani dovessero tornare alle urne, però, cosa succederebbe? Secondo gli ultimi sondaggi politici di oggi realizzati da Swg per La7, una cosa è certa: il centrodestra guadagnerebbe più consensi dell’attuale maggioranza. E la Lega, ancora una volta, rimarrebbe il primo partito con almeno il 23% dei consensi.
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Sondaggi politici oggi, le percentuali
Ecco le percentuali che, secondo gli ultimi sondaggi elettorali realizzati da Swg, i partiti raccoglierebbero se i cittadini fossero chiamati alle urne:
- Lega: 23,5% (+1,2%)
- Partito Democratico: 20,6% (-0,5%)
- Fratelli d’Italia: 16,3% (-0,3%)
- Movimento 5 Stelle: 15,7% (-0,1%)
- Forza Italia: 6,3% (-0,1%)
- Azione: 4% (-0,3%)
- Sinistra It./MDP Art. 1: 3,5% (-0,2%)
- Italia Viva: 3% (+0,3%)
- Verdi: 2,2% (+0,2%)
- +Europa: 1,9% (-0,3%)
- Altra lista: 3,7%
- Non si esprime: 41%
Come si può vedere nei sondaggi politici di oggi, l’unico partito a segnare un incremento consistente questa settimana è la Lega. Il Cartoccio, di fatto, continua a essere il primo in classifica con il suo 23,5%. Lo segue il Partito Democratico con il 20,6%, e quindi perdendo lo 0,5% dei consensi in sette giorni. Terzo posto per Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che gravita più o meno sempre intorno alle stesse percentuali e anche questa settimana si conquista il 16,3%. Il Movimento 5 Stelle, invece, con lo 0,1% in meno, si ferma al 15,7%. Stessa variazione anche per Forza Italia di Silvio Berlusconi, oggi al 6,3%. Sopra la soglia si sbarramento, poi, troviamo Azione con il 4%, Sinistra It. con il 3,5% e Italia Viva al limite, con il 3% delle intenzioni di voto.
Tra i partiti più piccoli, invece, i Verdi conquistano il 2,2%, +Europa l’1,9% e le altre liste il 3,7%. Ampia la platea di chi non si esprime: 41%.
Sondaggi politici oggi, la soluzione secondo gli italiani
Swg nei suoi ultimi sondaggi politici di oggi, poi, ha chiesto agli italiani quale sarebbe la migliore soluzione per questa crisi di governo. Secondo il 46% Conte dovrebbe continuare per la sua strada, anche se al momento non ha una maggioranza assoluta al Senato. Il 23%, invece, preferirebbe tornare alle elezioni, nonostante l’emergenza sanitaria. C’è inoltre un 10% che, a sua volta, crede sarebbe giusto che Conte si dimettesse e si formasse un nuovo governo, cercando di ottenere una maggioranza più solida. Un 9%, poi, sostiene a sua volta che Conte dovrebbe dimettersi, e vorrebbe che l’incarico di formare un nuovo governo venisse affidato a un’altra persona. Rimane un 12% che, infine, ammette di non avere una soluzione.
Un altro quesito che è stato posto agli intervistati riguarda la soddisfazione dell’esito della crisi politica provocata dalla fuoriuscita di Italia Viva dal Governo. Anche qui i risultati sono piuttosto divisivi: il 9%, infatti, si dichiara molto soddisfatto della situazione che si è creata. Il 20% di chi ha risposto, ammette di esserlo abbastanza, mentre il 22% poco. Rimane poi un 31%, il quale afferma di non essere per niente soddisfatto e, infine, un 18% che afferma di non avere un’idea a riguardo. Un 24% degli intervistati, poi, ritiene che dopo l’uscita di Italia Viva dal governo l’esecutivo sarà più efficace perché più coeso. Non è della stessa opinione il 34%, che al contrario afferma che lo sarà meno perchè più debole. Secondo il 32%, poi, non cambierà molto. Il rimanente 10% preferisce non esprimersi.
Scenario politico
Le prossime ore saranno decisive. Poco fa Conte ha preso la strada verso il Colle, pronto a consegnare le sue dimissione al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le ipotesi ora sono principalmente quattro: la più probabile è che Mattarella scelga di riporre nuovamente l’incarico nelle mani di Conte, così da dare continuità a questo esecutivo durante l’emergenza sanitaria. Oppure, si potrebbe definire un altro nome in qualità di Premier. Un’altra alternativa, poi, potrebbe essere quella di creare una maggioranza nazionale, ma al momento non sembrano esserci i presupposti. Infine si potrebbe andare a nuove elezioni: senza una legge elettorale aggiornata al taglio dei parlamentari, però, si creerebbe un vero e proprio caos. >> Tutte le notizie di UrbanPost