Si concludono oggi gli Stati Generali del M5S. Per coronare la chiusura dell’evento verrà data la parola a 30 oratori, scelti da una lista di quasi mille candidati e votati da oltre 26 mila iscritti alla piattaforma Rousseau. Tra di loro ci sarà anche un ospite principale: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Poi ancora saranno presenti Vito Crimi, il capo reggente del Movimento, Alfonso Bonafede. Finora si è parlato (e si parlerà) di sanità, lavoro, fisco, scuola: 305 delegati, selezionati tra 8mila iscritti, hanno già preso parola e continueranno a partecipare alle riunioni locali nell’ultimo mese. Dai tavoli di lavoro emergerà un documento di sintesi. E da domani inizierà la scelta della nuova leadership.
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Stati Generali M5S, chi ha partecipato
Tra gli oratori per la fase conclusiva degli Stati Generali del M5S sono stati scelti 21 uomini e 9 donne. Si tratta di 11 deputati, 4 senatori, 1 parlamentare europeo, 1 consigliere regionale, 5 consiglieri comunali, 1 consigliere municipale e 7 attivisti. Tra i nomi principali, vediamo spiccare quello di Luigi Di Maio, Roberto Fico, Alessandro Di Battista, Paola Taverna, Stefano Buffagni. Poi ancora ex ministri come Elisabetta Trenta, Giulia Grillo, Danilo Toninelli. Solamente una ministra dell’attuale governo giallo-rosso: Lucia Azzolina. A tutti loro è stato assegnato il compito di commentare quanto emerso durante le assemblee regionali.
In perfetto stile Movimento 5 Stelle, la votazione si è espressa online, nella famosa piattaforma Rousseau. Hanno votato in 57.172 iscritti, ma non è dato sapere quante preferenze ha raccolto ciascun candidato. La scelta di Crimi, infatti, ha lo scopo di evitare inutili divisioni e alzare il livello dello scontro. Nonostante questo, però, molte polemiche nei giorni scorsi sono state sollevate da chi è rimasto fuori dal dibattito. Uno su tutti può essere considerato “il grande assente”: Davide Casaleggio. “Leggendo il documento di guida della discussione del primo giorno, registro che molte decisioni sono già state date per acquisite e si chiedono solo i dettagli. Su altre, come la questione sul vincolo dei due mandati, l’indicazione dai territori è stata chiara, ossia che rimanga intoccabile, ma al primo punto del documento guida si indica esplicitamente di dibattere su eventuali deroghe da adottare.
Penso sia doveroso pubblicare i voti sia dei delegati del sabato sia dei relatori della domenica prima dell’evento, come anche i verbali delle riunioni provinciali e regionali, nella versione originale, che riportino i risultati degli incontri ufficiali nei quali tutti hanno potuto partecipare e che oggi non sono pubblici”, ha scritto su Facebook per motivare la sua assenza.
Stati Generali M5S, dalla regola dei due mandati alla nuova leadership
Tante le questioni affrontate: la regola dei due mandati, il tema delle alleanze, la scelta della nuova leadership. La prima, sicuramente, è quella che ha diviso un po’ di più i pentastellati. Secondo le regole del Movimento, infatti, non è permesso svolgere più di due mandati. A riguardo, però, potrebbero arrivare delle modifiche, studiate anche per permettere a Virginia Raggi di ricandidarsi al ruolo di sindaca di Roma. Stando alle norme attuali, infatti, un’eventuale vittoria della Raggi le assegnerebbe un terzo mandato, visto che era già stata anche consigliere comunale. E se tutto rimanesse così com’è ora, oltre la metà dell’attuale gruppo dirigente dovrebbe lasciare il Parlamento a breve. Si parla quindi di “concedere la possibilità di svolgere un terzo mandato per meriti speciali, previa votazione favorevole sulla piattaforma Rousseau”.
Non tutti però non d’accordo: “Sono bastati tre o quattro interventi pilotati per rendere possibile il terzo mandato per i possessori di meriti speciali e mandare all’aria la volontà di migliaia di attivisti e quella di milioni di elettori”, ha commentato duramente l’europarlamentare Pedicini.
Oggi, poi, si scriverà il futuro del Movimento 5 Stelle, ed emergeranno probabilmente i primi indizi sulla nuova leadership. Come era già stato dichiarato, quasi sicuramente si tratterà di un collegiale. Ma non saranno le prossime ore a svelarci i nomi. Quello che emergerà, infatti, è il superamento di una leadership individuale, messo nero su bianco, a favore di una sorta di segreteria. Domani invece inizierà il percorso online, e l’ultima parola sarà quella degli iscritti.
Conte: “Cambiare idea per servire il Paese è un valore”
Giuseppe Conte è sicuramente stato lo special guest dell’evento. In questa occasione, il Premier ha elogiato l’impegno dei due capiti politici coi quali ha lavorato finora, Luigi Di Maio e Vito Crimi, ma soprattutto quello dei ministri e dei sottosegretari che compongono la squadra di governo e stanno gestendo l’emergenza coronavirus. “La coerenza è un valore, ma governare significa gestire delle complessità. Se essere coerenti non è utile al Paese, si ha l’obbligo di cambiare idea“, ha dichiarato durante il suo intervento ricordando inoltre di far sempre prevalere il senso di responsabilità dei confronti del Paese e delle promesse fatte durante la campagna elettorale. >>Tutte le notizie di UrbanPost