Ugo Russo è stato ucciso da un carabiniere non in servizio nella notte tra sabato e domenica mentre il giovane tentava di rapinarlo. Per ora, solo questo è certo della drammatica questione che lega i due giovani, il militare di 23 anni e il quindicenne napoletano. E per questo, il carabiniere è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario, e lo sarà finché la magistratura non giudicherà tutti i fatti accaduti quella tragica notte. Fino a quel momento, sarebbe opportuno che solamente chi di dovere se ne occupasse, ma non è così. Secondo un sondaggio realizzato da Quarto Grado, infatti, pare che gli italiani abbiano già chiaro come dovrebbero andare a finire le cose.
Omicidio Ugo Russo, per gli italiani il carabiniere non deve essere indagato
Omicidio volontario: il carabiniere di stanza a Bologna, ma nato in Campania, ha sparato alcuni colpi di pistola dopo che Ugo Russo e il suo amico 17enne hanno tentato di rubargli l’orologio che portava al polso. E’ successo a Napoli, in via Generale Orsini, a Santa Lucia. Quei colpi sono stati fatali per Ugo, munito a sua volta di una pistola giocattolo. Che fosse un delinquente o meno, oggi non è più importante: Ugo è morto, e questa non è giustizia. Avrebbe dovuto pagare le sue colpe, perché un reato, grave, è stato commesso. Ma morire è troppo. Non la pensa allo stesso modo però chi ha risposto al sondaggio di Renato Mannheimer. La rilevazione infatti ha svelato che per la maggioranza degli intervistati non è giusto che il carabiniere sia indagato per omicidio colposo.
Ma indagato non si legge condannato. Il 57% delle persone a cui è stato chiesto se “è giusto indagare adesso il carabiniere per omicidio”, ha risposto “no”, mentre per il 34% invece è lecito che si apra un’indagine. Il 57% dei no significa che per molti italiani è giusto farsi giustizia da soli, anche quando si rischia di oltrepassare il diritto alla legittima difesa. Sarà la magistratura a giudicare il comportamento del carabiniere, esattamente come è successo nel caso dell’oste di Casaletto Lodigiano Mario Cattaneo o di Franco Birolo, entrambi accusati di eccesso colposo di legittima difesa e in seguito assolti.
I risultati di @RMannheimer #quartarepubblica pic.twitter.com/yNLqppHO5q
— Quarta Repubblica (@QRepubblica) March 2, 2020
Ugo Russo, sarà un’indagine a stabilire l’innocenza del carabiniere
Su twitter, i fanatici della “giustizia fai da te” se la prendono con chi ha osato rispondere che è necessaria un’indagine nei confronti del carabiniere. Forse, non è ben chiaro che in questo modo al carabiniere sarà concesso, ad esempio, di nominare un perito di parte durante le fasi di accertamento della dinamica di quanto avvenuto. Insomma, essere indagato non significa schierarsi dalla parte del quindicenne, ma è anche una garanzia del carabiniere per dimostrare la sua innocenza. Anche perché ancora non sono del tutto chiare le dinamiche di quanto avvenuto, per questo è importante che le indagini facciano chiarezza.
“Vivo in un paese nel quale a essere indagato per omicidio volontario è un carabiniere che si è difeso da un delinquente in erba! Come al solito si tutela la feccia #IoStoconIlCARABINIERE”, si legge su Twitter. “Ti puntano una pistola alla testa, tu reagisci per difendere te stesso e chi hai vicino e vieni indagato?! Ma se questa non è legittima difesa, cos’è?! Basta con le caxxate, ci state trasformando in carne da macello imbecilli di sinistra! La polizia è “NUDA”, scrive un altro utente. Ma il punto rimane sempre lo stesso: per stabilire se davvero le cose sono andate come ha detto il carabiniere ci vuole un’indagine.
E non si tratta di “un segnale devastante per chi, giorno e notte, rischia la vita per contrastare la criminalità”, come ha scritto la senatrice Anna Maria Bernini, ma della presenza di uno Stato di Diritto in cui la legge deve essere uguale per tutti, dove nessuno può essere giudicato innocente solo in base al suo status.