Vai al contenuto

Sondaggio, un italiano su due non vuole Draghi al Quirinale e la tassa di successione “alla Letta”

30/05/2021 11:07

Tra gli ultimi sondaggi merita attenzione quello pubblicato ieri da Termometro Politico. Tra gli argomenti oggetto della rilevazione, il gradimento dell’attuale premier Mario Draghi come prossimo presidente della Repubblica, l’aumento tassa di successione come da proposta del segretario Pd Letta e le intenzioni di voto per i partiti. (continua a leggere dopo la foto)

ultimi sondaggi draghi

Draghi presidente della Repubblica? No grazie

Draghi presidente della Repubblica? No grazie. Il 50,4% degli italiani respinge l’idea del premier prossimo inquilino del Quirinale. Due le motivazioni di fondo di coloro che dicono no: il 31% non ritiene Draghi adeguato al ruolo mentre il 19,4% preferirebbe che continuasse a fare il premier. Al contrario il 24,6% vedrebbe bene Draghi come prossimo capo dello Stato. Un ulteriore 19,6% si dice favorevole ma solo perché così si potrebbe andare a votare prima. Sono questi alcuni dei dati emersi dal sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico.

Il no degli italiani alla tassa di successione “alla Letta”

Quasi un italiano su due respinge la proposta di Enrico Letta, segretario Pd, di alzare l’aliquota della tassa di successione per i patrimoni oltre i 5 milioni per dare 10mila euro a metà dei 18enni italiani. Tra questi, il 36,7% si dice contrario a qualsiasi aumento delle imposte mentre il 13,2% ritiene che questa riforma, se attuata, porterebbe a un esodo di capitali verso i paradisi fiscali. A favore della proposta fatta dal segretario del Pd è il 30,1% degli intervistati. Un ulteriore 15% si dice d’accordo ma non all’utilizzo del gettito proposto.

Ultimi sondaggi: le intenzioni di voto al 29 maggio 2021

Le intenzioni di voto registrate da Termometro Politico al 29 maggio 2021 vedono Lega e Fratelli d’Italia in calo rispettivamente al 22,3% e al 18,6%. Crescono Pd e Movimento 5 Stelle: i primi al 19,8% e i secondi al 16,1%. In rialzo anche Forza Italia al 6,6%. La Sinistra (3,3%) rimane davanti ad Azione (3,1%), Italia Viva torna sotto la soglia di sbarramento del 3%, seguono +Europa (1,3%) e Verdi (1,2%). Chiude il Partito Comunista con l’1%.