Passata la tempesta elettorale emiliano romagnola, vissuta da quasi tutti come un vero e proprio referendum sul governo giallo-rosso, si iniziano a raccogliere i frutti di tutto il vento seminato in campagna elettorale. E in particolare, al contrario di quanto immaginato, a soffrire pare essere proprio la Lega. Secondo gli ultimi sondaggi elettorali effettuati dall’Istituto Ixè per Carta Bianca, la trasmissione in onda su Rai 3, il Carroccio si conferma primo partito, ma con qualche numero in meno rispetto al passato.
Sondaggi elettorali, le percentuali dei partiti
Ecco le percentuali dei partiti secondo l’ultima rivelazione dell’Istituto Ixè, pubblicata martedì 28 gennaio:
- Lega-Salvini: 28,2%
- Partito Democratico: 20,0%
- Movimento 5 Stelle: 15,9%
- Fratelli d’Italia: 12,0%
- Forza Italia: 6,9%
- Italia Viva: 3,6%
- +Europa: 3,2%
- La Sinistra: 2,9%
- Europa Verde: 2,4%
- Azione: 1,3%
- Cambiamo!: 0,6%
- Altri: 3,0%
Le intenzioni di voto e la fiducia nei leader nei sondaggi di @istitutoixe per #cartabianca. pic.twitter.com/JqMe6sWIrH
— #cartabianca (@Cartabiancarai3) January 28, 2020
Ultimi sondaggi elettorali
Dopo la vittoria del candidato dem Stefano Bonaccini sulla leghista Lucia Borgonzoni, la Lega non solo deve affrontare una sconfitta regionale, ma anche la perdita di consensi che ne è conseguita. Secondo il sondaggio di Ixè per Carta Bianca, infatti, il Carroccio questa settimana conferma il suo primato tra i partiti italiani, ma con una percentuale molto inferiore rispetto agli scorsi mesi: 28,2%. Al contrario, il Partito Democratico guadagna fiducia dalle regionali emiliano romagnole e cresce fino a toccare il 20%, così come prende forza Fratelli d’Italia grazie all’ottimo risultato in entrambe le Regioni. Il partito di Giorgia Meloni, infatti, si può dire che negli ultimi mesi abbia spiccato il volo, convincendo più di chiunque altro: oggi sembra toccare addirittura il 12% delle intenzioni di voto, crescendo dello 0,7%.
In leggero calo invece il Movimento 5 Stelle, che se nell’ultimo periodo era riuscito a conquistare qualche consenso, ora sembra tornare dal 16,1% al 15,9%. Sullo stesso trend anche Forza Italia, che perde lo 0,4% e si ferma al 6,9%, così come Italia Viva che con -0,3% si deve accontentare del 3,6% delle intenzioni. In lieve calo anche +Europa, ferma al 3,2%, La Sinistra al 2,9% e Azione all’1,3%, mentre guadagna mezzo punto percentuale Europa Verde, attestandosi al 2,4%. Infine rimane stabile Cambiamo di Giovanni Toti allo 0,6%.
Scenario politico
Le elezioni in Emilia Romagna sembravano un vero e proprio referendum sul governo Conte bis. Oscurando quasi totalmente quelle in Calabria che hanno visto una vittoria schiacciante della candidata di Forza Italia Jole Santelli, hanno fatto sospettare a tutti che potesse esserci un vero cambio di colore in una delle regioni rosse per eccellenza. Allo stesso tempo, ci avevano convinti che potessero definire gli assetti dell’esecutivo giallo-rosso, determinando il suo destino. I risultati sono stati chiari: la vittoria di Stefano Bonaccini con quasi 8 punti di scarto dall’avversaria Lucia Borgonzoni ha confermato una campagna elettorale inadeguata per i cittadini emiliano romagnoli, che non sono stati convinti dal modus operandi dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini.
In particolare, infatti, in località come Bibbiano (paese su cui la Lega ha speculato in ogni modo nel tentativo di screditare il centrosinistra) o nel quartiere bolognese del Pilastro dove il leader del Carroccio ha fatto la nota “citofonata”, hanno votato in grande maggioranza per il candidato democratico. Questo più la riduzione delle intenzioni di voto alla Lega fanno pensare che, forse, il metodo salviniano non attrae più come prima. Traendo le somme dei risultati, quindi, il governo giallo-rosso ha potuto tirare un sospiro di sollievo togliendosi per un attimo dalle luci dei riflettori che lo stavano puntando in attesa di un ribaltone finale. E ora, probabilmente, il PD di Zingaretti pretenderà molto più spazio all’interno del governo giallo-rosso e il presidente Conte, forse, dovrà essere elastico e concedere qualcosa in più al partito di sinistra.