Continua la perdita di consensi del Movimento 5 Stelle. Lega e Partito Democratico, invece, sono sempre più vicini: ora li distanziano solamente 3 punti percentuali. A sottolineare il trend sono gli ultimi sondaggi politici realizzati da SWG per il Tg di La7. Anche Fratelli d’Italia risulta essere un po’ sofferente: nonostante l’allungo degli ultimi mesi che gli ha permesso di superare in classifica il M5S, il partito di Giorgia Meloni sembra non riuscire a segnare un vero e proprio distacco. Anzi, sebbene di poco, perde addirittura qualche consenso. La Lega, invece, torna a crescere leggermente, ma contestualmente lo fa anche il Partito Democratico confermando la rincorsa dei dem verso il primo posto.
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Ultimi sondaggi politici, le percentuali dei partiti
Ecco le percentuali che, secondo gli ultimi sondaggi politici realizzati da Swg, i partiti raccoglierebbero in caso di nuove elezioni:
- Lega: 23,8%
- Partito Democratico: 20,8%
- Fratelli d’Italia: 15,7%
- Movimento 5 Stelle: 15.0%
- Forza Italia: 6,2%
- Sinistra It./MDP Art.1: 3,6%
- Italia Viva: 3,3%
- Azione: 3,2%
- +Europa: 2,4%
- Verdi: 1,7%
- Cambiamo!: 1,2%
- Altra lista: 3,1%
- Non si esprime: 37%
La Lega si conferma ancora il primo partito. Rispetto a sette giorni fa ha guadagnato lo 0,5% attestandosi così il 23,8% delle intenzioni di voto. Lo segue a ruota il Partito Democratico, che a sua volta guadagna lo 0,4% e si mantiene stabile nella seconda posizione della classifica con il 20,8% dei consensi. Terzo posto invece per Fratelli d’Italia che, nonostante il segno negativo di questa settimana (-0,5%), riesce a mantenersi sopra al Movimento 5 Stelle grazie al suo 15,7%. I pentastellati, infatti, perdono quasi lo 0,5% e questo li porta a bloccarsi al 15% dei consensi. Subisce un leggero calo anche il partito di Silvio Berlusconi, Forza Italia, che con lo 0,2% in meno è costretto a fermarsi a una percentuale pari al 6,2%. In ogni caso, resta fedelmente la terza forza del centrodestra. Infine, ci sono i partiti più piccoli: gli unici tre a superare la soglia di sbarramento sono Sinistra It./MDP Art.1 con il 3,6%, Italia Viva, con il suo 3,3% e Azione di Calenda con il 3,2%.
Nonostante la crescita, +Europa invece si ferma al 2,4%. Lo seguono poi i Verdi con l’1,7% e Cambiamo! di Giovanni Toti con l’1,2%. Ancora ampia la platea di coloro che preferiscono non esprimersi: 37%.
Lo scenario politico
A partire da oggi fino al 3 dicembre saranno in vigore delle nuove misure restrittive contro la diffusione del coronavirus. L’Italia è stata divisa in tre aree: zone rosse, arancioni e gialle. In base a 21 criteri e ai fattori di rischio, Lombardia, Calabria, Valle D’Aosta e Piemonte sono risultate quelle più critiche. E si può dire che inizino un vero e proprio lockdown. La scelta di suddividere lo Stato in diverse aree, però, non è stata per niente apprezzata da alcuni governatori delle regioni. In particolare, i presidenti delle zone designate come rosse e arancioni ritengono che sia stata una scelta “ingiusta” e “assurda”. Attilio Fontana, il governatore della Lombardia, lo ha addirittura definito “uno schiaffo in faccia alla Regione e a tutti i lombardi. Un modo di comportarsi che la mia gente non merita”. Nino Spirlì, il vicepresidente della Calabria, sembra abbia addirittura modificato i criteri pur di non rientrare nella zona rossa. Tutti sforzi inutili però.
La fase 1, tuttavia, ci ha dimostrato che il lockdown è l’unico modo valido per contrastare la diffusione del coronavirus. L’Italia, però, non poteva permettersi di fermare di nuovo l’intero Paese, quindi forse questo potrebbe essere l’unica via possibile: monitorare le zone con più contagi, nella quale gli ospedali rischiano il collasso, e intervenire direttamente. >>Tutti i sondaggi elettorali di UrbanPost