La Lega continua a mantenere il primo posto nella classifica dei partiti italiani, ma le sue cifre sono ben lontane da quelle ottenute alle ultime elezioni europee. Anzi, si può dire che ora debba stare attenta al Partito Democratico, che è sotto solamente del 2,9%. L’unico partito in crescita pare essere Fratelli d’Italia, che infatti sta allungando sempre di più il distacco con il Movimento 5 Stelle. E’ il quadro che emerge dagli ultimi sondaggi politici realizzati da Swg per il Tg di La7.
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Ultimi sondaggi politici, le percentuali dei partiti
Ecco le percentuali che i partiti, secondo gli ultimi sondaggi politici di Swg, raccoglierebbero se i cittadini fossero chiamati a votare:
- Lega: 23,3%
- Partito Democratico: 20,4%
- Fratelli d’Italia: 16,1%
- Movimento 5 Stelle: 14,9%
- Forza Italia: 6,0%
- Sinistra It./MDP Art.1: 3,8%
- Italia Viva: 3,5%
- Azione: 3,1%
- +Europa: 2,6%
- Verdi: 2,0%
- Cambiamo!: 1,1%
- Altra lista: 3,2%
- Non si esprime: 38%
Come dimostrano le percentuali, la Lega è ancora il primo partito nel Paese. Tuttavia, esattamente come quasi tutti gli altri, anche il Carroccio questa settimana ha il segno negativo, e di fatto perde quasi mezzo punto percentuale. Si ferma quindi al 23,3%, un dato piuttosto basso rispetto a quelli conquistati fino a prima dell’emergenza coronavirus. Cala leggermente anche il Partito Democratico, che però rimane sempre sulla soglia del 20% e anche questa volta timbra il 20,4% delle intenzioni di voto. Terzo posto sul podio per Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, un partito che nell’ultimo anno si può dire abbia davvero spinto sull’acceleratore. Con il suo 16,1%, infatti, risulta essere l’unico in positivo questa settimana. Lo segue poi il Movimento 5 Stelle, che si ferma però al 14,9%. Cala dello 0,2% anche Forza Italia: il partito di Silvio Berlusconi si blocca al 6% dei consensi.
Riescono poi a superare la soglia di sbarramento Sinistra It./MDP Art.1 con il 3,8%, Italia Viva di Matteo Renzi con il 3,5% e Azione con il 3,1%. Rimangono fuori, invece, +Europa con il 2,6%, i Verdi con il 2,0%, Cambiamo! con l’1,1%. Ampia la platea di coloro che preferiscono non esprimersi: 38%.
Scenario politico
Lockdown sì, lockdown no: questo è il dilemma. Giuseppe Conte probabilmente non ci dorme più la notte. Sarà stata una buona idea dividere l’Italia in tre aree di rischio? Dati alla mano, per ora, sembra di sì. Il Presidente nei giorni scorsi si è rivolto direttamente a Silvio Brusaferro, Agostino Miozzo e Franco Locatelli. “Possiamo dire che le misure iniziano ad avere un primo effetto”, ha chiesto al Comitato tecnico scientifico. “Sembra esserci una prima piegatura della curva”, hanno risposto i tre capidelegazione di maggioranza. Un primo segnale positivo, un mezzo sospiro di sollievo. Mezzo, appunto, perchè ancora la fine è lontana.
Questo significa che la curva sta rallentando la salita, non che sta andando verso il basso. “Forse si inizia a intravedere il plateau, l’altopiano che precede il picco. Nei prossimi giorni dovrebbe esserci una stabilizzazione”, ha detto Brusaferro. “Forse”, “dovrebbe”: sono tutte supposizioni, che però permettono di riaccendere la fiamma della speranza. Soprattutto nel Premier Conte, che così ribadisce la “scommessa del governo”. “Se c’è una frenata, continuiamo con le misure regionali. E cerchiamo di evitare il lockdown totale“, ha dichiarato. Quella, infatti, deve assolutamente restare l’ultima carta da giocarsi. >> Tutti gli ultimi sondaggi elettorali