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Covid, secondo uno studio inglese la variante Omicron è meno pericolosa per i polmoni di altre

19/12/2021 10:09 - Aggiornamento 19/12/2021 10:11

Variante Omicron quanto è pericolosa per i polmoni? I dati disponibili sono ancora pochi, considerata la recente diffusione della variante. Ma dalle prime analisi Omicron potrebbe essere meno pericolosa rispetto alle precedenti varianti del virus Sars-Cov-2, il responsabile del famigerato Covid-19. Almeno, così afferma uno studio del Cambridge Institute of Therapeutic Immunology and Infectious Disease, condotto dal professore di microbiologia clinica a Cambridge, Ravi Gupta. (Continua a leggere dopo la foto)

Variante Omicron quanto è pericolosa per i polmoni?

Variante Omicron quanto è pericolosa per i polmoni? Lo studio realizzato a Cambridge

Secondo lo studio realizzato a Cambridge, le mutazioni sulla proteina spike del virus, che lo rendono in grado di evitare gli anticorpi, possono anche ridurre il modo in cui si replica nei polmoni e causa gravi malattie. “Queste osservazioni evidenziano che Omicron ha acquisito proprietà di evasione immunitaria compromettendo quelle associate alla replicazione e alla patogenicità”, afferma lo studio condotto dal professore di microbiologia clinica a Cambridge, Ravi Gupta, che ha detto che ci sono ancora sfide da affrontare nonostante i risultati apparentemente positivi.

“La crescita significativa di Omicron rappresenta tuttavia una grande sfida per la salute pubblica”

“Questo studio suggerisce che Omicron sembra essere diventato più immune evasivo, ma che le proprietà associate alla progressione della malattia possono essere attenuate in una certa misura. La crescita significativa di Omicron rappresenta tuttavia una grande sfida per la salute pubblica”, ha twittato Ravi Gupta.

Lo studio arriva dopo che il gruppo consultivo medico Sage della Gran Bretagna ha fornito un aggiornamento sulla situazione e ha affermato che è “quasi certo che ora ci siano centinaia di migliaia di nuove infezioni da Omicron al giorno” in Inghilterra, dove dopo Natale potrebbero essere introdotte restrizioni più severe sulla pandemia, così come in gran parte dell’Europa.

Crisanti: «La variante Omicron infetta vaccinati. I tamponi rapidi sarebbero da proibire»

La variante Omicron del virus Sars-Cov-2

Identificata per la prima volta in Botswana e in Sudafrica a novembre 2021, la variante Omicron è cresciuta in tutto il mondo nelle ultime settimane, più velocemente di qualsiasi forma precedentemente nota di coronavirus. Mentre ci sono molte cose che gli scienziati devono ancora capire su Omicron, ciò che sanno già chiarisce che la variante potrebbe causare un numero enorme di nuovi casi nelle settimane. La conseguenza, che già stiamo osservando in diversi paesi tra cui l’Italia, è un progressivo aumento dei ricoveri ospedalieri, fino a livelli di criticità per le strutture sanitarie.

Gli scienziati hanno riconosciuto per la prima volta Omicron grazie alla sua combinazione distintiva di oltre 50 mutazioni. Alcuni di esse erano portate da varianti precedenti come Alpha e Beta, e precedenti esperimenti avevano dimostrato che potevano consentire a un coronavirus di diffondersi rapidamente. Altre mutazioni erano note per aiutare i coronavirus a eludere gli anticorpi prodotti dai vaccini.

Sulla base di tali mutazioni, insieme a un preoccupante aumento dei casi di Omicron in Sud Africa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha designato Omicron come “variante preoccupante” il 26 novembre 2021, avvertendo che i rischi di una sua diffusione globale erano (e sono) “molto elevati”. Da allora, la variante è stata identificata in più di 80 paesi in tutto il mondo.