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Wikileaks, oggi la decisione sull’estradizione, la compagna di Assange: “Sarebbe disastroso”

04/01/2021 10:45 - Aggiornamento 04/01/2021 12:32

Il giudice britannico Vanessa Baraitser prenderà una decisione sul caso di Julian Assange oggi, 4 gennaio 2021, alla Central Criminal Court di Londra. La sentenza riguarda l’estradizione di Assange negli Stati Uniti. Qui il giornalista co-fondatore di Wikileaks potrà essere giudicato per le accuse di spionaggio per la pubblicazione di migliaia di documenti segreti. Secondo la compagna di Assange Stella Morris, sarebbe una decisione “politicamente e legalmente disastrosa per il Regno Unito”.

L’australiano Julian Assange, 49 anni, è accusato di aver violato l’Espionage Act attraverso la pubblicazione di 250mila documenti diplomatici e militari segreti nel 2010. Se la corte inglese oggi confermerà i capi d’imputazione, Julian Assange sarebbe costretto a fare ritorno negli Stati Uniti. Secondo la legge statunitense, le pene previste per il capo di imputazione vanno dalle multe economiche alla pena di morte. Per i legali di Assange, rischia fino a 175 anni di carcere.

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julian assange oggi

La lettera della compagna di Assange

Il tribunale criminale di Londra emanerà oggi la sentenza sull’estradizione di Assange agli Stati Uniti. La decisione di estradare il padre di Wikileaks, secondo la compagna Stella Morris, “violerebbe la libertà tanto amata in Gran Bretagna”. Lo scrive in una lettera pubblicata dal Mail on Sunday, dove la compagna di Assange insiste che la decisione “riscriverebbe le regole di ciò che è lecito pubblicare qui”. “Da un giorno all’altro, congelerebbe il dibattito libero e aperto sugli abusi da parte del nostro stesso governo e anche di molti stranieri”, prosegue.

“I Paesi stranieri potrebbero semplicemente presentare una richiesta di estradizione affermando che i giornalisti britannici, o gli utenti di Facebook, hanno violato le loro leggi sulla censura. Le libertà di stampa che amiamo in Gran Bretagna sono prive di significato se possono essere criminalizzate e soppresse dai regimi in Russia o Turchia o dai pubblici ministeri di Alexandria, in Virginia”, ha aggiunto Morris.

Chi è Julian Assange

Julian Assange co-fondò nel 2007 il sito Wikileaks, un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro. Grazie ad un contenitore protetto da un sistema cifrato, il sito poteva ricevere e pubblicare in maniera del tutto anonima documenti ufficiali coperti da segreto di Stato, bancario, militare, industriale. L’obiettivo di Wikileaks era proprio quello di portare alla luce comportamenti non etici tenuti nascosti da governi e aziende. Nel 2010, Wikileaks rese di dominio pubblico oltre 250mila documenti diplomatici americani confidenziali e segreti. Alcuni di questi documenti rivelavano le atrocità commesse dagli USA in Iraq e Afghanistan.

Sono in molti a difendere Assange, diventato un simbolo della libertà di espressione. “I giornalisti e gli informatori che rivelano attività illegali da parte di aziende o governi e crimini di guerra, come le pubblicazioni per cui è stato accusato Julian, dovrebbero essere protetti dall’accusa”, aveva affermato l’avvocato di Assange Jennifer Robinson con la ripartenza del processo nel settembre 2020, dopo lo stop dovuto alla pandemia. >> Tutte le news 

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