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Giorgia Meloni, il Times la inserisce tra le 20 persone che nel 2020 cambieranno il mondo

02/01/2020 20:18 - Aggiornamento 02/01/2020 20:19

Secondo il Times Giorgia Meloni sarà tra le 20 persone che cambieranno il mondo nel 2020. Il famoso quotidiano britannico l’ha definita una “stella nascente”. Peccato che non sia solo per il suo programma politico, per il ruolo che ricopre… Ma soprattutto è per aver lanciato, inconsapevolmente, la hit “Io sono Giorgia”. Un motivetto che l’ha aiutata ad aumentare molto la sua visibilità, evidentemente non solo nella Penisola. E pensare che a lei basterebbe “dare il meglio cambiare l’Italia”, mica puntare al mondo intero.

Giorgia Meloni, per il Times è tra le 20 persone che nel 2020 potranno cambiare il mondo

“Quando il video-parodia del suo discorso è diventato virale, in novembre, è nata una stella. Il Dj dietro la traccia, in cui Meloni grida ripetutamente ‘sono Giorgia, sono una donna, sono una mamma, sono cristiana’ pensava ad un’ironica stoccata al suo marchio di politica identitaria di estrema destra, ma l’ironia si è persa nella crescente legione dei fan di lei che ne hanno fatto un inno”, si legge sull’edizione del Times che ha incoronato la leader di Fratelli d’Italia come una delle venti persone che nel 2020 potranno cambiare il mondo. L’unica donna italiana a essere inserita tra i personaggi emergenti del quotidiano britannico che domineranno la scena dell’anno appena iniziato e che segue la linea di quanto scritto il 31 dicembre dal quotidiano romano Il Tempo, che aveva proclamato Meloni come “uomo dell’anno”. E poi va bene, sta sottraendo voti alla Lega e nell’ultimo anno ha ampliato notevolmente i consensi, e il Times riconosce anche questo. Ma Giorgia Meloni tutte queste aspettative nemmeno le vorrebbe, perché il suo desiderio sarebbe solamente quello di “dare il meglio per cambiare l’Italia: magari dandole un Governo che stia a testa alta in Europa e nel mondo e che le restituisca dignità e visione di pensare in grande!”, si legge nel suo profilo Twitter. 

Giorgia Meloni

La leader di Fratelli d’Italia cambierà il mondo nel 2020?

Riuscirà Giorgia Meloni a cambiare il mondo nel 2020? Al momento i presupposti non sembrano esserci. Forse riuscirà ad entrare a far parte della maggioranza, questo sì. Cambiare il mondo sembra un po’ eccessivo. Soprattutto se si considera il perché il Times le ha riconosciuto questo importante compito: non parla tanto dei suoi programmi politici, dei suoi obiettivi, delle lotte che combatte. E’ riuscita a entrare in quella classifica soprattutto grazie a “Io sono Giorgia”, il motivetto che l’ha aiutata a far crescere la sua visibilità. Anche se non in senso positivo. Insomma il successo le è caduto dal cielo e lei ha tentato quasi di ripararsi, convinta che l’avrebbe stroncata a livello professionale. E invece tutto il contrario. L’ha resa “una stella”, dice il Times. Così, contornata da figure di spicco come Valerie Pécresse, la governatrice dell’Ile-de-France ed esponente politica della destra francese che alle prossime presidenziali potrebbe sfidare Emmanuel Macron, Christopeher Luxon, l’ex amministratore delegato di Air New Zealand e leader del Partito nazionale neozelandese, David Hogg, un ragazzo statunitense sopravvissuto a una sparatoria che si batte contro la vendita di armi, è tra le 20 persone che potrebbero cambiare il mondo nel 2020. Le altre sono: Yegor Zhukov, attivisa politico russo che ha sostenuto le manifestazioni di protesta a Mosca; David Adedeji Adeleke-Davido, cantautore e produttore discografico; la principessa Leonor, erede al trono di Spagna che a 14 anni ha provato a stemperare le tensioni nel Paese parlando in catalano; Jimmy Sham, attivista di Hong Kong e iniziatore del Movimento degli Ombrelli. Poi ancora Gideon Saar, politico israeliano; Yuri Dud, youtuber; Amit Shah, il ministro dell’Interno indiano; Shinjiro Koizumi, ministro dell’Ambiente giapponese; Isabel Schnabel, un’economista tedesca; Mikulas Minar, attivista ceco che si batte per la democrazia; Markus Soder, presidente della Baviera; Qassem Soleimani, capo delle Guardie della Rivoluzione in Iran, e Florence Pugh, attrice britannica.

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