Riceviamo dal Prof. Emanuele Castrucci richiesta di rettifica ai sensi dell’art. 8 L. 47/1948, cui facciamo seguito nei termini previsti dalla legge.
“La circostanza che il sottoscritto sia stato ‘mandato in pensione’ è errata in quanto il collocamento in pensione è avvenuto su richiesta presentata dallo scrivente. Va inoltre precisato che non vi è stato alcun licenziamento da parte dell’Università atteso che il procedimento disciplinare si è concluso senza l’adozione di alcun provvedimento”.
«Non sono nazista e nemmeno filonazista. Il mio account è stato chiuso. Saluti a tutti», così si legge sul profilo Twitter di Emanuele Castrucci, 67 anni, professore di filosofia del diritto dell’Università di Siena, autore di alcuni post inneggianti al nazista Adolf Hitler. Proprio per questa ragione il docente, da ieri in pensione, è finito sotto inchiesta disciplinare da parte dell’Ateneo ed è indagato dalla Procura per il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, aggravata da negazionismo.
Emanuele Castrucci, il professore pro Hitler mandato in pensione: «Hanno chiuso il mio account»
Il Tribunale del Riesame, accogliendo il ricorso della Procura di Siena, guidata dal procuratore capo Salvatore Vitello, ha decretato il sequestro del profilo Twitter di Emanuele Castrucci. Il gip del Tribunale senese, Roberta Malavasi, aveva invece respinto la richiesta, ritenendo che quei cinguettii non fossero sufficienti per sostenere la tesi di reato di propaganda e istigazione all’odio razziale, ma che fossero solo una rilettura storica e apologetica della figura del Führer. Come spiega Adnkronos sempre il Tribunale del Riesame ha disposto il trasferimento dell’inchiesta da Siena al La Spezia, dove è residente il professore Castrucci, originario di Monterosso al Mare. Il suo pensionamento, con decorrenza 1° gennaio 2020, ha bloccato la richiesta di destituzione del docente dalla cattedra accademica, come richiesto dal rettore Francesco Frati, con conseguente licenziamento dall’Università, dove questi avrebbe potuto insegnare fino a 70 anni.
Il mio account è stato chiuso. Saluti a tutti.
— Emanuele Castrucci (@castrucci1) January 2, 2020
«Non sono nazista e nemmeno filonazista…», docente di filosofia si difende
Prima di chiudere il profilo Twitter, Emanuel Castrucci, ha postato quattro tweet per ribadire la sua posizione: «Non sono nazista e nemmeno filonazista. Se mi sono occupato dell’argomento è perché, da filosofo della storia, riconosco che 75 anni fa si è verificato uno snodo definitivo riguardo all’interpretazione della storia mondiale e alla comprensione del destino di una civiltà». E ancora: «Le mie idee non conformi al mainstream storiografico che la ‘storia scritta dal vincitore’ ci ha propinato sui fatti, avvenuti nell’ultimo secolo, ha fatto sì che io sia stato scelto come capro espiatorio in una vergognosa campagna denigratoria orchestrata dai mezzi di comunicazione». Il filosofo e insegnante ha aggiunto: «I padroni del circolo mediatico, nel ribadire a ogni istante il loro servilismo senza critica, vedono in ogni tentativo di critica radicale dei criteri ultimi di legittimità dell’Occidente un pericolo mortale. Per questo sono stato azzannato da una muta sbavante di cani». Infine: «Ma nessuno può seriamente pensare che la questione dell’interpretazione storiografica del destino di una civiltà possa essere risolto in sede giudiziaria, facendo leva su meccanismi emotivi infantili per orientare le masse, in base al riflesso pavloviano: nazismo? Orrore!».
Emanuele Castrucci nella bufera perché inneggiava a Hitler su Twitter
Peccato però che a dicembre scorso il professore, dando voce ad Hitler, cinguettava così: «Vi hanno detto che sono stato un mostro per non farvi sapere che ho combattuto contro i veri mostri che oggi vi governano dominando il mondo». Nella bufera questi aveva provato sin da subito a difendersi arroccandosi nella “libertà di opinioni espresse fuori dall’attività didattica” e ripetendo di “non aver mai negato l’Olocausto, né esaltato il nazismo”. Castrucci però ha trovato dietro di sé un folto seguito: colpisce infatti in queste ore la marea di tweet a favore del docente. Molti utenti sollecitano quest’ultimo ad aprire un nuovo profilo, altri lo definiscono semplicemente “una boccata d’ossigeno” e lo ringraziano per i suoi messaggi. Ecco forse i sostenitori destano più preoccupazione del professore stesso.
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